La rivoluzione incompiuta di Thomas Kuhn. La tesi dell'incommensurabilità e l'eredità del neopositivismo - 9788860081681

La rivoluzione incompiuta di Thomas Kuhn. La tesi dell'incommensurabilità e l'eredità del neopositivismo: Fino ai primi anni Sessanta del Novecento la filosofia della scienza, insieme alla logica e alla filosofia della matematica, costituiva l'asse attorno a cui ruotava quella che oggi chiamiamo "filosofia analitica". Per i positivisti logici, filosofia e filosofia della scienza sostanzialmente coincidevano. La scienza era il paradigma della conoscenza a posteriori, una conoscenza acquisita attraverso i sensi, mentre la logica e la matematica costituivano il paradigma della conoscenza a priori, ovvero acquisita mediante la sola riflessione. A partire dagli anni Sessanta, i filosofi danno sempre più per acquisito che i loro problemi e le loro intuizioni giungano quasi esclusivamente dalla storia della scienza. Si tratta di una vera e propria svolta, e la nuova direzione in cui si avvia la riflessione filosofica sull'impresa scientifica è dovuta in larga misura a Thomas Kuhn. Il semplice fatto di essere il maggiore responsabile di questo mutamento fa di Kuhn uno dei pensatori storicamente più importanti del Novecento. Non a caso l'opera fondamentale di Kuhn, "La struttura delle rivoluzioni scientifiche" (1962), è diventato un classico del pensiero contemporaneo. Questo studio racconta questo delicato ed essenziale momento di transizione, permettendo di comprendere come e perché si sia trasformata la filosofia e come ancora oggi l'opera di Kuhn sia non solo attuale, ma ancora viva, discussa e oggetto di dibattito e studio.
Until the early 1960s along with the philosophy of science, logic and philosophy of mathematics, was the axis around which revolved what today we call "analytic philosophy". For the logical positivists, philosophy and philosophy of science essentially coincided. Science was the paradigm of a posteriori knowledge, knowledge gained through the senses, while logic and mathematics were the paradigm of knowledge a priori, i.e. acquired by the mere reflection. Since the 1960s, the philosophers give increasingly taken for granted that their problems and their insights come almost exclusively from the history of science. This is a real breakthrough, and the new direction in which you start the philosophical reflection on the scientific enterprise is largely to Thomas Kuhn. The mere fact of being the major responsible for this change makes one of the historically most important thinkers of the twentieth century Kuhn. It is no accident that Kuhn's seminal work, "the structure of scientific revolutions (1962), has become a classic of contemporary thought. This study relates this sensitive and crucial moment of transition, allowing you to understand how and why he turned the philosophy and how still the work of Kuhn is not only present, but still alive, discussed and debated and studio.