Vsevolod Mejerchol'd. Le autobiografie inedite 1906-1913-1921 - 9788865072998

Vsevolod Mejerchol'd. Le autobiografie inedite 1906-1913-1921: Vsevolod Mejerchol'd, uno dei maestri della regia russa, parla di sé. Dopo tante narrazioni biografiche, che hanno tentato di descriverne il personaggio, di comprenderne la psiche o di esaltarne il genio creativo, la parola su Mejerchol'd va a Mejerchol'd stesso. È un regista allo specchio, è un uomo che si confronta con la realtà difficile di una Russia zarista nel primo torno degli anni Dieci. È un uomo e un padre che lotta nel terribile periodo del Terrore rosso (1918-1920) per salvare se stesso, la sua famiglia, i suoi amici. È un artista che difende strenuamente la propria dignità professionale ed esalta i risultati pratici e teorici del proprio lavoro. Molto di quanto egli scrive è già noto ma il modo, in cui lo scrive, non lo è per nulla. Mejerchol'd parla di sé a volte con uno stile colloquiale, a volte erudito e astruso. Spiega, per esempio, la sua nevrastenia portando ragioni finora ignorate e apre questioni interpretative di non facile soluzione. Dal confronto tra i testi autobiografici e le loro pubblicazioni in epoca russa e sovietica si notano i tagli apportati dai censori, tesi a manipolare il contenuto dello scritto a fini politici o, addirittura, agiografici.
Vsevolod meyerhold, one of the masters of Russian Director, speaks of himself. After much biographical narratives, they have attempted to describe the character, to understand the psyche or enhance its creative genius, the word on meyerhold goes to meyerhold. And a Director in the mirror, is a man who is confronted with the difficult reality of a Czarist Russia in the first Ten years back. And a man and a father struggling in terrible period of red terror (1918-1920) to save himself, his family, his friends. And an artist who strenuously defends his professional dignity and enhances the practical and theoretical results of their work. Much of what he writes is already known but the manner, in which he writes, it is not for nothing. Meyerhold speaks of himself at times with a conversational style, erudite and sometimes abstruse. He explains, for instance, its neurasthenia bringing issues of interpretation so far ignored reasons and not easy to open solution. Comparison of autobiographical texts and their publications in Russian and Soviet era notice the cuts by censors, aimed at manipulating the contents of the script for political ends or even hagiographic.