Il polittico di Antonio Vivarini. Storia, arte, restauro. Ediz. illustrata - 9788831718790

Il polittico di Antonio Vivarini. Storia, arte, restauro. Ediz. illustrata: Il volume riguarda un polittico di Antonio Vivarini, risalente al 1467, di cui cinque tavole sono conservate presso la Pinacoteca Provinciale di Bari, dove furono trasferite nel 1928 dal Museo Archeologico Provinciale. Quest'ultimo le deteneva dal 1891, a seguito di un decreto statale che aveva sancito l'acquisizione da parte del Museo di un consistente numero di tavole (fra cui il nostro polittico), tutte provenienti dal convento francescano di Santa Maria Vetere di Andria. L'occasione per ritornare sul polittico, di cui altre tre tavolette, appartenenti al registro superiore, restano nell'Episcopio di Andria, è stata offerta dal recentissimo restauro, effettuato nel secondo semestre del 2013, realizzato in collaborazione con il FAI (Fondo Ambiente Italiano), grazie al generoso contributo di Prada. Un restauro che ha riguardato anche i disegni a carboncino sul retro di tre delle tavole e che è stato accompagnato da puntuali indagini diagnostiche e da un affondo storico-critico finalizzato a fare il punto sul polittico, che rappresenta uno degli ultimi frutti dell'attività del maggiore dei fratelli, Antonio, a capo della nota bottega muranese. Nello stesso tempo, il ripercorrere la complessa storia esterna del dipinto in tutte le sue tappe ha consentito di scrivere un interessante racconto di museografia ottocentesca, restituendo tutte le sue difficoltà e contraddizioni.
The volume covers an altarpiece by Antonio Vivarini, dating back to 1467, of which five boards are kept at the Pinacoteca Provinciale di Bari, where they were transferred in 1928 by the provincial archaeological museum. The latter held from 1891, following a Government decree that had sanctioned the Museum's acquisition of a large number of boards (including our polyptych), all from the Franciscan convent of Santa Maria Vallejo of Andria. The opportunity to return the polyptych, whose other three tablets, belonging to the upper register, remain in the bishopric of Andria, was offered by the recent restoration, carried out during the second half of 2013, in collaboration with the FAI (Italian Environment Fund), thanks to the generous contribution of Prada. A restoration which covered even the charcoal drawings on the back of three tables and which was accompanied by timely investigations and a historical-critical thrust aimed to take stock of the altarpiece, which is one of the last pieces of greater activity of the brothers, Antonio, head of the note workshop in Murano. At the same time, retracing the complicated history outside of painting in all its stages has allowed to write an interesting story by 19th century museology, returning all its difficulties and contradictions.