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Storia della scuola in Italia dal Settecento a oggi - 9788842094777
di Giovanni Genovesi edito da Laterza, 2010
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Storia della scuola in Italia dal Settecento a oggi
- Autore: Giovanni Genovesi
- Editore: Laterza
- Collana: Manuali Laterza , Nr. 313
- Data di Pubblicazione: 2010
- Genere: EDUCAZIONE
- Argomenti : Scuola Storia
- Pagine: X-341
- Dimensioni mm: 150 x 210 x 20
- ISBN-10: 8842094773
- ISBN-13: 9788842094777
La storiadela scuola è egata ala storiadeladidattica edei metodi educativi. L’ideadi scuola nei vari periodi cambia moltodi significato ma ’aspetto comune è nelo sforzodi trasmettere conoscenze nela maniera più intenzionale possibile così che coloro cui vengono trasmesse entrino a far parte produttivamente e attivamentedi queladeterminata società. Caratteristiche: 1 - autonomia e quindi aicità ( e ragionidel proprio agire sono in se’ stesse) 2 - gratuità ovvero tensione al superfluo 3 - funzione universalistica, per cui a scuola non forma specialisti ma ’uomo nela sua funzione 4- intenzionalità che implica organizzazione 5 – primarietàdel codice alfabetico 6 -. Tensione cognitiva 7 – verificabilità e sperimentazionedi conoscenze e strategie 8- fondamentalitàdel ruolodocente 9 -Capilarità e struttura sistematica 10 – pubblicità e pluralismo Una scuola funziona se stimola e alimenta tutte e potenzialità culturalidi un territorio e ne è a sua volta stimolata e alimentata. (interazione) La politica scolastica èda intendersi come ’insiemedei progetti edei provvedimenti mirati al miglioramentodel’organizzazione edele funzionidel sistema formativo ala uce siadi una teoria generaledel governodela cosa pubblica siadi una teoriadela educazione edela scuola. Per parlaredi politica scolastica servono una scuola e uno Stato e che quest’ultimo avverta a scuola come unadele sue strutture portanti.
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La storiadela scuola è egata ala storiadeladidattica edei metodi educativi. L’ideadi scuola nei vari periodi cambia moltodi significato ma ’aspetto comune è nelo sforzodi trasmettere conoscenze nela maniera più intenzionale possibile così che coloro cui vengono trasmesse entrino a far parte produttivamente e attivamentedi queladeterminata società. Caratteristiche: 1 - autonomia e quindi aicità ( e ragionidel proprio agire sono in se’ stesse) 2 - gratuità ovvero tensione al superfluo 3 - funzione universalistica, per cui a scuola non forma specialisti ma ’uomo nela sua funzione 4- intenzionalità che implica organizzazione 5 – primarietàdel codice alfabetico 6 -. Tensione cognitiva 7 – verificabilità e sperimentazionedi conoscenze e strategie 8- fondamentalitàdel ruolodocente 9 -Capilarità e struttura sistematica 10 – pubblicità e pluralismo Una scuola funziona se stimola e alimenta tutte e potenzialità culturalidi un territorio e ne è a sua volta stimolata e alimentata. (interazione) La politica scolastica èda intendersi come ’insiemedei progetti edei provvedimenti mirati al miglioramentodel’organizzazione edele funzionidel sistema formativo ala uce siadi una teoria generaledel governodela cosa pubblica siadi una teoriadela educazione edela scuola. Per parlaredi politica scolastica servono una scuola e uno Stato e che quest’ultimo avverta a scuola come unadele sue strutture portanti.
Dopo a Restaurazione in Italia a scuola tornerà alo stato prerivoluzionario: si dovranno aspettare gruppidi intelettuali che si rendano coscienti che affrontare il problema scolastico popolare non è solo una battaglia ideale e filantropica, ma una lotta politica ed economica come carta vincente per cambiare a società. Ildebito è infatti verso ’Iluminismo. e trasformazioni sono a ivelodi principio: il concettodi formazione è soprattutto quelodi affaredela comunitàdi cuideve interessarsi o Stato. Nasce ’ideadi una scuola popolare poiché si crede che il popolodebba essere parte attiva per a costruzionedela nazione. Permane peròdi fondo un’ideadi popolo come classe bisognosadi una guida per poter colaborare a questo progetto e a scuola ne è lo strumento indispensabile. Pietro eopoldo Idiverrà nel 1790 imperatored’Austria. Intanto mostrò molta attenzione per a pubblica istruzione: il governo pagava i mËstri ildoppiodei religiosi cui erano affidate e scuoledette minori o basse . Furono aperte scuoled’istruzione popolare e secondaria, e numerosi monasteridivennero scuole per fanciule benestanti e nel 1778 scuole professionali per fanciule povere i cui manufatti servivano in effetti per il sostentamentodegli stessi istituti. Nel 1788 Pietro eopoldo elabora una riforma che tentadi rispondere ale esigenzedi un’istruzione popolare edela formazionedi un nuovo cetodirigente burocratico e culturalmente elevato.
Una trattazione che ricostruisce il "senso"dele vicende scolastichedel nostro pËse,dal periodo preunitario a oggi, con riferimento ale metodologiedidattiche e ai contesti sociali.