Gli effetti indesiderati - 9788888320953

Gli effetti indesiderati: "Gli effetti indesiderati", romanzo d'esordio di Roberta Gentile, è la storia di un giovane, brillante architetto a cui, intorno ai trent'anni, viene diagnosticato il Parkinson. La sua vita, quella dei suoi amici, dei suoi familiari e dei suoi colleghi, è stravolta; in breve tempo su tutti, e in particolare sul protagonista e narratore, si abbatte un uragano impazzito che agisce sui movimenti e sui pensieri. I farmaci, con i loro "effetti indesiderati", e il decorso della malattia trasformano velocemente la sua esistenza in un susseguirsi di eventi, reali e immaginari, in cui l'ordine delle cose e la logica lasciano il posto al caos e all'irrazionale. Tutto cambia: la percezione di sé, del proprio corpo che si fa di plastica, del proprio mondo che si anima di visioni, situazioni e personaggi tanto realistici quanto assolutamente irreali. Eppure, mentre pagina dopo pagina si delinea il "Piano" folle e coraggioso del protagonista, il lettore non può non chiedersi chi è che sta davvero delirando: il malato, che a suo modo è l'unico che affronta davvero le cose per quello che sono, o tutti quelli che attorno a lui si ostinano invece a immaginare una soluzione che, semplicemente, non esiste? Guardare da un'altra parte non fa sparire le cose. E non le fa nemmeno dimenticare, perché bisogna sempre ricordarsi di non guardarle.
"Side effects", Roberta Gentile's debut novel, is the story of a young, brilliant architect, around the age of thirty, is diagnosed with Parkinson's. His life, his friends, his family and his colleagues, is in disarray; in a short time on everyone, and especially the protagonist and Narrator, you drop a hurricane went nuts acting on the movements and thoughts. The drugs, with their "side effects", and the disease quickly transformed his existence in a series of events, real and imagined, in which the logical order of things and give way to chaos and irrational. Everything changes: the perception of oneself, of one's own body that the world is plastic, which comes alive with visions, situations and characters much realistic as absolutely unreal. Yet, as page after page outlining the "Floor" crowds and brave of the protagonist, the reader cannot help but wonder who's really delirious: the sick, which in its way is the only one who tackles things for what they really are, or all those around him insist instead imagine a solution that simply does not exist? Look somewhere else doesn't make things disappear. And not even forget, because we must always remember not to look at them.