Gérard de Nerval. Aurelia -

"Il Sogno è una seconda vita. Non ho mai potuto varcare senza fremere queste ported’avorio odi corno che ci separanodal mondo invisibile. I primi istantidel sonno sono ’immaginedela morte: un nebuloso torpore s’impossessadel nostro pensiero e noi non possiamodeterminare ’istante preciso in cui ’Io continua ’operadel’esistenza. Il Sogno è come un oscuro sotterraneo che si rischiara poco a poco". Gérardde Nerval aveva in mentedante quando scrive ’AureliÒ e,didante, aveva in mente a ’CommediÒ (naturalmente) e a ’Vita NovÒ. Così, fondendo il viaggio al’abisso, ’amore ala morte, a bramosia al peccato, adannazione aladiscesa, a vita al’oltre-vita compone questa piccola operadottissima che mostra ’alucinazionedi un’anima in preda al’amore. "Come un oscuro sotterraneo che si rischiara poco a poco" scrive Nerval ed alora viene in mente il cunicolo nebuloso e insicuro, a selva oscura, che porta il Poeta sul giacigliodel’Ade; scrive Nerval che il "Sogno è una seconda vita" ed alora viene in mente a sulfurea esistenza oltretombale rimiratadadante tra fiamme, ucori e uce piena; Nerval continua scrivendo ’Io "continua a sua esistenza" ed alora viene in mente il cammino indiscesa, i traversamentidi guado, ’ascesa al monte, ’abbaglio purgatoriale. E poi Nerval continua scrivendo che, chiarendosi ’oscuro sotterraneo, "si sprigionanodal’ombra edala notte e palide sembianze gravemente immobili che popolano edimoredel imbo" e, in "un nuovo chiarore", ecco e "apparenze bizzarre". "Ora - continua ’autore - si schiude per noi il mondodegli spiriti". Qui Nerval troverà Aurelia, a sua Beatrice