Il dolce naufragare. Viaggio nel pensiero di Leopardi - 9788884102133

Il dolce naufragare. Viaggio nel pensiero di Leopardi: Questo volume prende in esame l'insieme della produzione leopardiana e ne mette in luce la valenza più schiettamente filosofica. L'autrice concentra la propria attenzione sui temi del nichilismo, dell'ontologia del nulla, del senso esistenziale, della fallacia di una verità ultima. Con la propria poesia, sostiene Gesualdo, Leopardi fa della autentica filosofia, più di quanto egli medesimo ne abbia consapevolezza. Costante, nel volume, è il confronto con la scienza moderna, che non viene scorta come crescita esponenziale di sapere, o progressiva affermazione di verità, bensì come un semplice approssimarsi ad un qualcosa che del vero ha la semplice sembianza. L'essere a cui guarda Leopardi è un Nulla che al contempo è un Tutto: un Nulla/Tutto che in nessun modo si risolve in verità. Dalla constatazione di ciò può scaturire un sentimento di disperazione. Ma il monito di Leopardi è proprio un desistere dal disperare. Si tratta, invece, di accogliere in noi quella impossibilità di verità, abbandonandosi al "dolce naufragare" nella infinita sospensione del vero, di per sé ricca di potenzialità inedite.
This volume examines the collection of production and highlights the importance of Leopardi more bluntly. The author focuses on the themes of nihilism, ontology of nowhere, existential sense, the fallacy of an ultimate truth. With its poetry, says Gale, Leopard makes genuine philosophy, more than he himself has awareness. Constant, in volume, is the comparison with modern science, that is not Commons as exponential growth of knowledge, or progressive affirmation of truth, but rather as a simple approach to something that real has the mere semblance. Being that this watch Leopards is a Nothing that is: a dry anything/Everything that in no way resolves to truth. From the observation of this can result in a feeling of hopelessness. But the admonition of Leopards is definitely a desist from despair. It is, instead, to welcome in us that impossibility of truth, abandoning himself to "sweet wreck" in endless suspension of true itself full of potential.