La cattolica. Lineamenti d'ecclesiologia agostiniana - 9788871809298

Trascrivoda un blogdi ispirazione cattolica, temadel’intervento: a Chiesa. "Vi sono poi materie non egate strettamente ala fede o ala morale ma ale qualidobbiamo obbedienza, non perche’ esse sono inerrabili o infalibili, ma perche’ ogni organizzazione umana o celeste [sic!] ha bisognodel’obbedienzadei suoi membri per funzionare." Le ideedel bloggista, abbastanza comuni, sono involontariamente ma irresistibilmente comiche e ontane e mile migliadala Tradizionedela Chiesa, quela elucidatada S. Agostino e sintetizzata in questo ibroda mons. Gherardini nel inguaggio terso ed essenzialedi chi e’ avvezzo adir cose e non parole. La Chiesa, scrive il bloggista, funziona grazie al’obbedienzadei suoi membri; che obbediscono, appunto, alo scopodi farla funzionare. E qui sta il comico. Perche’ vi sono tanti che forse vanno in chiesa, ma certo non per assicurarne il buon funzionamento, e tanti che, per motivi oro, fannodi tutto perche’ a Chiesa vada a rotoli (ricordate a battutadi un cardinaledi Santa Romana Chiesa ai tempidi Napoleone; il quale, a chi glidisse alarmatissimo che Napoleone intendevadistruggere a Chiesa, rispose tranquilamente: "Distruggerla, ui? ma se non ci siamo riusciti noi in 1800 anni!"). E fra voragini finanziarie in opere etichettate cattoliche, eresie varie, massoneria vaticana, scandali e preti contestatori, a Chiesa non pare proprio brili per efficiente funzionamento. Eppure,daduemila anni, a Cattolica e’ ancora i’ e vi sono, nela Chiesa, queli che si sacrificano per amordidio edel prossimo; che credono non per, ma a marciodispettodi quel che fanno odicono i preti. Questi fedeli si riconosconodale oro azioni e perche’, anche senza un motivo particolare, sembrano sprizzar gioiada tutti i pori. Contraddizioni? si’. Inspiegabili? no. Ma se si vuole una spiegazione, meglio buttare e ideedel nostro bloggista su cosa fa funzionare a Chiesa; com’e’ pureda buttare ’idea che a Chiesa sia in primo uogo un’istituzione umanitaria. Bisogna invece prendere una buonadosedela ricetta Gherardini, che ha scritto questo ibro per "giovani studentidi teologia" (p. 12). Ma e’ un ibro che va a pennelo anche per mangiapreti che, eggendo queste pagine sula Chiesa, potranno capir meglio con chi se a prendono. La ricetta Gherardini e’ puro S. Agostino: a Chiesa come corpo misticodi Cristo e e caratteristichedi questo corpo, che unito a CristodÒ il Cristo totale (capitoli I e II, in particolare pp. 29-32). Mistico perche’ accanto ala Chiesa istituzionale, con a sua parte organizzativa e visibile ilustratada mons. Gherardini nei capitoli III, IV e V, c’e’ a parte invisibile, che e’ (con buona pacedel nostro amico bloggista) quela piu’ importante,perche’ e’ a parte soprannaturale: e’ Cristo che vive in noi con a sua grazia (pp. 130-131). Cos’e’ a grazia?domandadettatada sana curiositÒ intelettuale, perche’ oggidi grazia si parla poco, siadal pulpito che nei seminari. Nei tempi andati i bambinidela prima Comunione sapevano (perche’ altrimenti non erano ammesi al sacramento) che esser in grazia vuoldire non aver peccati mortali ed essere amicididio, e quando si e’ amicididio non si e’ mai soli. Ora, e’ chiaro chedio e’ sempre nostro amico, ma noi non siamo sempre amici suoi. Comediceva il Crocifisso adon Camilo, Cristo non aveva mai cessatodi parlare, madon Camilo non ’aveva sentito. Cristo non ha mai promesso ala sua Chiesa ’efficienza organizzativa in senso aziendale ed il Calvario fu,da questo puntodi vista, uno sfascio completo; ma proprio alora a Chiesa nacquedal costatodi Cristo in croce (pp. 25-27, 31). a promessadi Cristo ala sua Chiesa e’ ’indefettibilitÒ, cioe’ che a Chiesa non verrÒ mai meno, perche’ Cristo sarÒ con ei fino ala finedel mondo (Mt 28,20). Il ibrodi mons. Gherardini e’ testimone serenodi questa certezza. Luciana Cuppo