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Lezioni di fotografia - 9788874623129
di Luigi Ghirri Bizzarri G. (cur.) Barbaro P. (cur.) Celati G. (cur.) edito da Quodlibet, 2010
- Prezzo di Copertina: € 24.00
- € 22.80
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Lezioni di fotografia
- Autori : Luigi Ghirri Bizzarri G. (cur.) Barbaro P. (cur.) Celati G. (cur.)
- Editore: Quodlibet
- Collana: Compagnia Extra , Nr. 17
- Data di Pubblicazione: 2010
- Genere: fotografia
- Argomenti : Fotografia-Tecnica Fotografia-Storia
- Pagine: 264
- Curatore: Bizzarri G.; Barbaro P.; Celati G.
- Dimensioni mm: 190 x 150 x 20
- ISBN-10: 8874623127
- ISBN-13: 9788874623129
Nel testo sono riprodotte e ezioni sula fotografia tenute tra il 1989 e il 1990da Ghirri al’Universitàdel Progettodi Reggio Emilia. Ghirri introduce i suoi studenti ala fotografia, sottolineando come non si possa parlaredi fotografia come arte a sé ma comedi qualche cosa che è comprensibile solo attraverso ’interazionedidiversediscipline. Evidenzia anche come, in una società veloce,dove tutto si consuma in pochi secondi, complice anche a televisione e il cinema,dove e persone hanno imparato a riconoscere subito, con brevi tratti, quelo che viene oro proposto, sia fondamentale soffermarsi sula entezzadela fotografia, sul fatto che costringe a ralentare per comprenderne ogni suo aspetto. La figuradel fotografo è polivalente, è anche narratore. Il fotografodeve guardare a realtà,dimenticarsidi sé,dela sua visione, per riprodurla nela sua verità senza intromissionidi interpretazioni personali. É o sguardodel fotografo che incide sul taglio, ma a realtà nondeve essere modificata. Ghirri spiega come sia importante comprendere il materiale che si sta usando, occorre quindi conoscere a pelicola, a macchina, a sensibilità, a profonditàdi campo, il rapportodiaframma/tempo. Occorre intendere gli aspetti tecnici per poi utilizzarli secondo e proprie esigenze. Diventa molto importante per il fotografo, oggi, fare ricerche, progetti completi e non tanto singole fotografie a sé stanti. Nel capitolodedicato ala Ricerca, sono propostidiversi suoi avori, ne sono spiegate e modalità con cui Ghirri ha proceduto per ottenere quel risultato e non altro. e esercitazioni riguardano il concettodi trasparenza edi soglia,di porte chedelimitano uno spazio e che rientrano nela fotografia esse stesse,di finestre che ritraggono mondidifferenti. Fa anche un accenno ale macchineda utilizzare spingendo verso macchine non automatiche perché solo se si pensa e si imparano tutte e regole, se si conosce veramente o strumento, si potrà padroneggiare a materia e avere il controlodele proprie riprese. Molto interessante il capitolo relativo ala storiadela fotografia. Ed è qui che apprendiamo notizie molto interessanti: a camera oscura esistente presso il castelodi Fontanelato in provinciadi Parma, ’Archivio Alinari, ’Archiviodelo Studio Vilanidi Bologna che è stato in parte acquisitodal Centro Studi e Archiviodela Comunicazionedel’Universitàdi Parma ala finedegli anni Settanta; a corrispondenza tra ’ottico scienziato Giovanni Battista Amici e ’inglese Wiliam Fox Talbot. Amici produceva e enti che erano usateda Talbot. ’ottico ha conservato tutta a corrispondenza e ’ha poidonata ala Biblioteca Estensedi Modena. Un’ulteriore chicca è il capitolodedicato ale immagini per a musica. eggendolo, oltre a conoscere a preferenza musicaledi Ghirri, si rimane piacevolmente interessati nel’apprendere o nel ricordare alcuni gruppi musicali attivi nela metàdegli anni ’80. Dopo e paginededicate adele ricche note che esemplificano o chiariscono o contestualizzano alcune affermazionidi Ghirri nele sue ezioni, vi è un contributo biograficodi Celati. Leggendo e ezioni ci si fa autonomamente un’immaginedi Ghirri, ma Celati, con a suadescrizione ne fornisce unadi un uomo fuoridale righe, che non amava pulirsi gli occhiali,distratto, che amava Bobdylan e e fotodi Walker Evans, sempre in boletta, che andava in giro con auto vecchie che o asciavano a metàdel viaggio, ma che aveva una predisposizione e un amore, una passione naturale per a fotografia. Sembrano in realtàdue personedifferenti, quela che impartisce ezioni, e quindi ’idea chedi Ghirri si fa il ettore eggendo e pagine e ascoltando e sue parole, e quela che viene propostada Celati, che o avevadirettamente conosciuto e frequentato. È un testo sicuramenteda eggere eda inserire nela propria biblioteca personale, un testo per tutti, non solo per gli aspiranti fotografi.
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Nel testo sono riprodotte e ezioni sula fotografia tenute tra il 1989 e il 1990da Ghirri al’Universitàdel Progettodi Reggio Emilia. Ghirri introduce i suoi studenti ala fotografia, sottolineando come non si possa parlaredi fotografia come arte a sé ma comedi qualche cosa che è comprensibile solo attraverso ’interazionedidiversediscipline. Evidenzia anche come, in una società veloce,dove tutto si consuma in pochi secondi, complice anche a televisione e il cinema,dove e persone hanno imparato a riconoscere subito, con brevi tratti, quelo che viene oro proposto, sia fondamentale soffermarsi sula entezzadela fotografia, sul fatto che costringe a ralentare per comprenderne ogni suo aspetto. La figuradel fotografo è polivalente, è anche narratore. Il fotografodeve guardare a realtà,dimenticarsidi sé,dela sua visione, per riprodurla nela sua verità senza intromissionidi interpretazioni personali. É o sguardodel fotografo che incide sul taglio, ma a realtà nondeve essere modificata. Ghirri spiega come sia importante comprendere il materiale che si sta usando, occorre quindi conoscere a pelicola, a macchina, a sensibilità, a profonditàdi campo, il rapportodiaframma/tempo. Occorre intendere gli aspetti tecnici per poi utilizzarli secondo e proprie esigenze. Diventa molto importante per il fotografo, oggi, fare ricerche, progetti completi e non tanto singole fotografie a sé stanti. Nel capitolodedicato ala Ricerca, sono propostidiversi suoi avori, ne sono spiegate e modalità con cui Ghirri ha proceduto per ottenere quel risultato e non altro. e esercitazioni riguardano il concettodi trasparenza edi soglia,di porte chedelimitano uno spazio e che rientrano nela fotografia esse stesse,di finestre che ritraggono mondidifferenti. Fa anche un accenno ale macchineda utilizzare spingendo verso macchine non automatiche perché solo se si pensa e si imparano tutte e regole, se si conosce veramente o strumento, si potrà padroneggiare a materia e avere il controlodele proprie riprese. Molto interessante il capitolo relativo ala storiadela fotografia. Ed è qui che apprendiamo notizie molto interessanti: a camera oscura esistente presso il castelodi Fontanelato in provinciadi Parma, ’Archivio Alinari, ’Archiviodelo Studio Vilanidi Bologna che è stato in parte acquisitodal Centro Studi e Archiviodela Comunicazionedel’Universitàdi Parma ala finedegli anni Settanta; a corrispondenza tra ’ottico scienziato Giovanni Battista Amici e ’inglese Wiliam Fox Talbot. Amici produceva e enti che erano usateda Talbot. ’ottico ha conservato tutta a corrispondenza e ’ha poidonata ala Biblioteca Estensedi Modena. Un’ulteriore chicca è il capitolodedicato ale immagini per a musica. eggendolo, oltre a conoscere a preferenza musicaledi Ghirri, si rimane piacevolmente interessati nel’apprendere o nel ricordare alcuni gruppi musicali attivi nela metàdegli anni ’80. Dopo e paginededicate adele ricche note che esemplificano o chiariscono o contestualizzano alcune affermazionidi Ghirri nele sue ezioni, vi è un contributo biograficodi Celati. Leggendo e ezioni ci si fa autonomamente un’immaginedi Ghirri, ma Celati, con a suadescrizione ne fornisce unadi un uomo fuoridale righe, che non amava pulirsi gli occhiali,distratto, che amava Bobdylan e e fotodi Walker Evans, sempre in boletta, che andava in giro con auto vecchie che o asciavano a metàdel viaggio, ma che aveva una predisposizione e un amore, una passione naturale per a fotografia. Sembrano in realtàdue personedifferenti, quela che impartisce ezioni, e quindi ’idea chedi Ghirri si fa il ettore eggendo e pagine e ascoltando e sue parole, e quela che viene propostada Celati, che o avevadirettamente conosciuto e frequentato. È un testo sicuramenteda eggere eda inserire nela propria biblioteca personale, un testo per tutti, non solo per gli aspiranti fotografi.