La grande cecità. Il cambiamento climatico e l'impensabile - 9788865596388

La grande cecità. Il cambiamento climatico e l'impensabile: Nei primi anni del XXI secolo Amitav Ghosh lavorava alla stesura de "Il paese delle maree", il romanzo che si svolge nelle Sun-darban, l'immenso arcipelago di isole che si stende fra il mare e le pianure del Bengala. Occupandosi della grande foresta di mangrovie che le ricopre, Ghosh scoprì che i mutamenti geologici che ciclicamente vi avvenivano - un argine poteva sparire nell'arco di una notte, trascinando con sé case e persone - stavano diventando qualcos'altro: un cambiamento irreversibile, il segno di un inarrestabile ritrarsi delle linee costiere e di una continua infiltrazione di acque saline su terre coltivate. Che un'intera area sotto il livello del mare come le Sundarban possa essere letteralmente cancellata dalla faccia della terra non è cosa da poco. Mostra che l'impatto accelerato del surriscaldamento globale è giunto ormai a minacciare l'esistenza stessa di numerose zone costiere della terra. La domanda, per Ghosh, nacque perciò spontanea. Come reagisce la cultura e, in modo particolare, la letteratura dinanzi a questo stato di cose? La risposta è contenuta in questo libro in cui l'autore della trilogia della «Ibis» ritorna con efficacia alla scrittura saggistica. La cultura è, per Ghosh, strettamente connessa con il mondo della produzione di merci. Ne induce i desideri, producendo l'immaginario che l'accompagna. Una veloce decappottabile - un prodotto per eccellenza dell'economia basata sui combustibili fossili - non ci attrae perché ne conosciamo minuziosamente la tecnologia, ma perché evoca l'immagine di una strada che guizza in un paesaggio incontaminato;
In the early 21st century, Amitav Ghosh was working on "The Land of Tides," the novel that takes place in the Sun-darban, the vast archipelago of islands stretching between the sea and the Plains of Bengal. Taking care of the large mangrove forest that covers them, Ghosh discovered that the geological changes that cyclically took place there - an embankment could disappear overnight, dragging homes and people with them - were becoming something else: a change irreversible, the sign of an unstoppable retradil of the coastlines and a continuous infiltration of saline water on cultivated lands. That an entire area below sea level like the Sundarban can be literally erased from the face of the earth is no mean feat. It shows that the accelerated impact of global warming has now threatened the very existence of many coastal areas of the earth. The question, for Ghosh, was therefore spontaneous. How does culture and, in particular, literature react to this state of affairs? The answer is contained in this book in which the author of the "Ibis" trilogy effectively returns to nonfiction writing. The culture is, for Ghosh, closely connected with the world of the production of goods. It induces desires, producing the imagination that accompanies it. A quick convertible - a quintessential product of the fossil fuel economy - does not attract us because we know its technology in detail, but because it evokes the image of a road that darts in to a pristine landscape;