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Il pedale di Chopin - 9788887203943
di Francesco Giammarco edito da Zecchini, 2010
- Prezzo di Copertina: € 19.00
- € 18.05
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Il pedale di Chopin
- Autore: Francesco Giammarco
- Editore: Zecchini
- Data di Pubblicazione: 2010
- Genere: musica
- Argomenti : Chopin, Fryderyk Partitura
- Pagine: IV-124
- ISBN-10: 8887203946
- ISBN-13: 9788887203943
Il pedale di Chopin: Del complesso di azioni che compongono l'esecuzione pianistica, l'impiego del pedale di risonanza è quella che più di tutte viene tradizionalmente lasciata all'istinto e alla sensibilità personale dell'interprete. Questo atteggiamento è stato condiviso da molti compositori, ma non da Fryderyk Chopin, che nelle sue partiture mostra una fiducia nel segno del pedale forse superiore a quella di chiunque altro. Nonostante ciò, le sue indicazioni originali riguardo a dove mettere in pedale, dove toglierlo, e dove non usarlo vengono costantemente rilette alla luce di una tecnica di pedalizzazione moderna, o tranquillamente trascurate nei casi in cui non coincidano con ciò che l'esecutore considera un "bel pedale". In pratica, nei confronti della musica di Chopin, l'idea che alle indicazioni di pedale si debba la stessa fedeltà che si ha verso il resto del testo originale è tutt'altro che scontata, e in pianisti e didatti prevale la convinzione che i pedali indicati debbano comunque essere aggiustati. L'ipotesi su cui indaga il volume è invece diametralmente opposta. Il saggio vuole dimostrare che i segni di Chopin sono nella grande maggioranza dei casi perfettamente logici e realizzabili. Essi rispondono semplicemente ad una tecnica di pedalizzazione diversa da quella tardo-ottocentesca, e ancor più da quella moderna: diversa, ma in sé perfettamente compiuta. Presi alla lettura, i pedali di Chopin svelano la concezione estetica dell'autore più di molti altri segni della partitura.
The complex of actions that make up the piano performance, the use of the damper pedal is the one that is traditionally left to instinct and personal sensitivity of the interpreter. This attitude was shared by many composers, but not by Fryderyk Chopin, who in his scores shows a confidence in pedal sign perhaps better than anyone else. Nevertheless, its original indications about where to put in the pedal, where taking it off, and where not to use it are constantly being reinterpreted in light of a technique of modern, or pedaling safely neglected in cases where do not coincide with what the player sees a "pedal". In practice, with regard to the music of Chopin, the idea that the stipulations on the pedal you have the same loyalty that you have toward the rest of the original text is far from obvious, and pianists and teachers prevails the conviction that the pedals should be shown sorted it. The hypothesis on which investigates the volume is diametrically opposed. The wise man wants to prove that the marks of Chopin are perfectly logical and feasible in the vast majority of cases. They respond simply to a late-nineteenth-century pedaling technique different from that, and even more from the modern one: different, but itself perfectly accomplished. Taken to reading, the pedals of Chopin reveal the aesthetic concept of the author more than many other signs of the score.
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