Il mendicante nella Grecia antica. Teoria e modelli - 9788837233594

Il mendicante nella Grecia antica. Teoria e modelli: Ogni società ove sia presente una stratificazione economica e sociale si è confrontata - nell'Antichità come nell'Evo Moderno - col fenomeno della mendicità. Figure assimilabili alla comune definizione di 'mendicante' compaiono già nella più antica documentazione religiosa, letteraria e sapienziale del Vicino Oriente, a rappresentare la forma più visibile della diseguaglianza e lo stigma della marginalità; tuttavia è solo con la nascita della civiltà letteraria greca che il mendicante conquista una sua autonomia e consistenza, entrando da protagonista nella memoria mitica e fissando così, per i secoli a venire, una serie di marche iconografiche e un complesso di problematiche etiche, sociali e religiose che giungono con poche variazioni alla nostra esperienza contemporanea. Questo libro si propone di analizzare, con gli strumenti combinati dell'antichistica e delle scienze sociali, il ruolo e la funzione del mendicante nell'ambito della cultura greca antica. Emerge dall'esame delle fonti una percezione del mendicare ambigua e discontinua, che segue e accompagna in senso diacronico le progressive trasformazioni della società greca antica, chiamando in causa le grandi questioni storiche della regalità, della povertà radicale, della reciprocità nello scambio e del lavoro come veicolo di integrazione sociale. Il referente comparativo è quello della civiltà occidentale contemporanea, che - oggi più che mai - mostra tutte le sue falle nello sforzo di affrontare le forme più estreme e radicali della marginalità.
Every society where there is an economic and social stratification has been confronted - in Antiquity as in the Modern Evo - with the phenomenon of begging. Figures similar to the common definition of 'beggar' already appear in the oldest religious, literary and scholarly documentation of the Near East, representing the most visible form of inequality and the stigma of marginality; however, it is only with the birth of Greek literary civilization that the beggar gains his autonomy and consistency, entering as a protagonist in the mythical memory and thus fixing, for centuries to come, a series of iconographic brands and a complex of ethical, social and religious issues that come with little variation to our contemporary experience. This book aims to analyze, with the combined tools of antiquity and social sciences, the role and function of the beggar in the context of ancient Greek culture. From the examination of the sources emerges a perception of ambiguous and discontinuous begging, which follows and accompanies in a diachronic sense the progressive transformations of ancient Greek society, calling into question the great historical questions of royalty, poverty reciprocity in exchange and work as a vehicle for social integration. The comparative reference is that of contemporary Western civilization, which - today more than ever - shows all its flaws in the effort to address the most extreme and radical forms of marginalization.