Enrico Panzacchi. Il critico e il letterato - 9788846746894

Enrico Panzacchi. Il critico e il letterato: La poliedrica personalità di Enrico Panzacchi, vissuto dal 1840 al 1904, e autore di alcune tra le più suggestive poesie del tempo e di opere in prosa, merita una nuova attenzione anche nel campo della critica letteraria. Dante, Manzoni, Leopardi, Galilei, Marino, il Tommaseo, il Giusti, il Capuana e il Fogazzaro costituirono il centro dei suoi interessi critici. Formatosi come poeta alla scuola del Carducci (i suoi Lyrica uscirono contemporaneamente alle Odi barbare del Carducci), il Panzacchi ebbe ben saldo il senso della tradizione poetica, entro un idealismo, che gradualmente si andava accostando alla considerazione della cultura contemporanea, impersonata soprattutto dal Capuana. Ma l'attenzione del critico andò anche al Fogazzaro, il cui Daniele Cortis era stato all'origine della svolta nella vita di Giulio Salvadori, causandone la conversione al cattolicesimo. Anzi, attraverso il carteggio con il Fogazzaro, consultato nella Biblioteca civica di Vicenza, e quello con il Carducci, rinvenuto presso la casa Carducci di Bologna, il profilo del Panzacchi scaturisce da una attenzione tutta particolare ai maestri della sua epoca, che ne condizionarono il pensiero critico e l'attività poetica. Parimenti, l'idealismo romantico-risorgimentale fu degno di attenzione da parte del Panzacchi, che nelle opere del Manzoni e del Leopardi lodò prima di tutto l'artista. Attento anche agli umori del giornalismo contemporaneo, Panzacchi si impose sullo scenario culturale coevo con la convinzione di un ritorno ai valori veri dell'arte, laddove il classicismo non andava confuso con un culto
The versatile personality of Enrico Panzacchi, lived from 1840 to 1904, and author of some of the most beautiful poems and prose, deserves a new focus in the field of literary criticism. Dante, Manzoni, leopards, Galilei, Marino, Tamang, the righteous, the Capuana and Fogazzaro were the Centre of his interests. Trained as a poet in the school of Carducci (his Odi barbare were released concurrently with the Lyrica Carducci), Padmore had firmly the sense of poetic tradition, by an idealism, which gradually was approaching to the consideration of contemporary culture, personified above all by Cameron. But the focus of the critic went to the Fogazzaro, whose Daniele Cortis had been at the origin of the turning point in the life of Giulio Salvadori, causing it to conversion to Catholicism. Indeed, through the correspondence with the Fogazzaro, consulted in the Biblioteca civica di Vicenza, and the one with the Carducci, found at the House Carducci of Bologna, the profile of Panzacchi arises from a particular attention to the masters of his era, which had conditioned the critical thinking and poetic activity. Likewise, the romantic idealism of the Risorgimento was worthy of attention from the Padmore, who in the works of Manzoni and Leopardi praised first of all an artist. Attentive even moods of contemporary journalism, Padmore prevailed on the cultural scene coeval with the conviction of a return to the true values of art, where the classicism was not confused with a cult