Rime. Ediz. critica - 9788869733444

Rime. Ediz. critica: Inserito da Dante nell'élite stilnovista in un cruciale passo del 'De vulgari eloquentia' (I XIII 4), Ser Lapo Gianni, notaio fiorentino, rimane a oggi una figura controversa e sfuggente, al punto che negli ultimi decenni ne è stato messo in dubbio persino il nome e quindi l'appartenenza al canone dello Stilnovo. La critica ha infatti da sempre espresso opinioni discordanti sulla collocazione di Lapo nella storiografia letteraria e sul valore stesso della sua poesia: c'è chi ha riconosciuto in lui un attardato epigono cortese, poi attratto nell'orbita cavalcantiana, tanto da esercitare, a sua volta, un'influenza su un più giovane Dante; chi ha insistito sull'idea di una certa vicinanza e collaborazione di 'scuola' con i più celebri amici; chi, infine, lo ha ritenuto un più o meno tardo imitatore della maniera cavalcantiana e dantesca. Il presente volume propone una nuova edizione critica commentata delle rime sicuramente attribuibili a Lapo Gianni, per le quali il testo di riferimento è stato fino a oggi, nonostante la revisione proposta da Iovine (1989), ancora quello fissato da Contini nei 'Poeti del Duecento' (1960). Il nuovo testo critico è corredato, per ogni componimento, dalla necessaria documentazione filologica, in modo che i lettori possano, per la prima volta nel caso di Lapo, verificare puntualmente le scelte sostanziali e linguistiche, nonché la condotta dei diversi testimoni. Il commento, oltre a rendere le liriche del tutto accessibili e a fornirne un'interpretazione puntuale, si propone di ricostruire la cultura linguistica e letteraria dell'autore, sforzand
Inserted by Dante in the stilnovista elite in a crucial passage of the 'De vulgari eloquentia' (I XIII 4), Ser Lapo Gianni, Florentine notary, remains to this day a controversial and elusive figure, to the point that in recent decades even the name has been questioned and therefore membership in the Stilnovo canon. Critics have always expressed conflicting opinions about Lapo's place in literary historiography and the very value of his poetry: there are those who have recognized in him a lagged courteous epigono, then attracted in the orbit of Cavalcantia, so much so that exert, in turn, an influence on a younger Dante; who insisted on the idea of a certain closeness and collaboration of 'school' with the most famous friends; who, finally, considered him a more or less late imitator of the Riding and Dante's way. This volume proposes a new critical lye edition of the remes certainly attributable to Lapo Gianni, for whom the reference text has been to date, despite the revision proposed by Iovine (1989), still the one set by Contini in the 'Poets of the Two Hundred ' (1960). The new critical text is accompanied, for each composition, by the necessary philological documentation, so that readers can, for the first time in Lapo's case, check the substantive and linguistic choices, as well as the conduct of the different Witnesses. The commentary, in addition to making the lyric completely accessible and providing a timely interpretation, aims to reconstruct the linguistic and literary culture of the author, sforzand