L'immagine di Lepanto. La celebrazione della vittoria nella letteratura e nell'arte veneziana del Cinquecento - 9788831794909

L'immagine di Lepanto. La celebrazione della vittoria nella letteratura e nell'arte veneziana del Cinquecento: Fu una svolta epocale o una semplice battuta d'arresto nell'espansione dei turchi? Sulla battaglia di Lepanto gli storici discutono ancora, ma una cosa è certa: la gestione della sua immagine fu per Venezia un evento di grande rilievo. Feste di folla, processioni civili e religiose, opere d'arte e testi letterari celebrarono la gloriosa vittoria. Alla costruzione di un mito collettivo concorsero da subito il sontuoso pennello di Veronese e il bulino dell'incisore popolare, i versi levigati di Celio Magno e le satire in dialetto, gli edifici pubblici e le cappelle private. Su tutto, lo sguardo vigile del Palazzo, pronto a glorificare i martiri della Serenissima ma attento anche a sorvegliare il messaggio politico e a prevenire il culto della personalità per gli eroi vittoriosi; disposto a esaltare la Lega stretta dal Leone di San Marco con il papa e il re di Spagna, ma anche con sapiente regia a giustificare la pace stipulata poi con il Sultano, bollata dagli alleati come tradimento. Una giravolta anche iconologica, per cui Venezia guerriera divenne la Donna giusta, forte ma pacifica, mentre alla demonizzazione del nemico subentrò perfino la pietas per il vinto. E non mancarono conseguenze in ciclo, visto che il merito della vittoria passò dalla cattolico-romana Madonna del Rosario alla venera santa Giustina. A partire dai documenti, questo libro esplora la vicenda del mito lepantino nella civiltà veneziana del Cinquecento, e guida in un percorso tra opere minori e grandi capolavori.
It was a turning point or a simple setback in the expansion of the Turks? Historians still argue about the battle of Lepanto, but one thing is certain: the management of his image was an important event for Venice. Crowd parties, civic and religious processions, artwork and literature celebrated the glorious victory. The construction of a collective myth contributed the sumptuous brush of Veronese and the Burin engraver popular, polished verses of Celio Magno and satire in dialect, public buildings and private chapels. On the whole, the watchful eyes of the Palace, ready to bring glory to the martyrs of the serene but attentive even to supervise the political message and to prevent a cult of personality for the victorious heroes; willing to enhance the League close by the lion of San Marco with the Pope and the King of Spain, but also with wise direction to justify peace concluded with the Sultan, branded by the allies as treason. A warrior, for which Venice became spin iconological also the right woman, strong but peaceful, and the demonization of the enemy took over even the pietas for won. And there were consequences, since the substance of victory came from the Roman Catholic our Lady of the Rosary to venerate santa Giustina. From the documents, this book explores the story of the myth lepantino in Venetian civilization of the sixteenth century, and drives to a location between minor works and masterpieces.