Fotografia. Vie Nuove. Scopo supremo di questa rubrica è di educare raccontando barzellette. Ediz. in facsimile. Vol. 1: 1964-1970 - 9788890446429

Fotografia. Vie Nuove. Scopo supremo di questa rubrica è di educare raccontando barzellette. Ediz. in facsimile. Vol. 1: 1964-1970: Ristampa anastatica della rubrica "Fotografia" pubblicata sul settimanale a rotocalco "Vie Nuove" dal 1964 al 1978. Volume 1, 1964-1970. La rubrica è stata ritagliata e collezionata dallo stesso Ando Gilardi e Luciana Barbarino ed era rivolta soprattutto a chi fotografava per hobby ma anche, con una certa complicità, ai fotografi professionisti. La definizione «scopo supremo di questa rubrica è di educare raccontando barzellette» è tratta da una delle rubriche e riassume il tono e l'intento che pervade questi brevi testi dove con la parola "barzellette" sicuramente l'autore intendeva con autoironia sdrammatizzare le sue dissertazioni che spaziano dalla descrizione demitizzante di attrezzature fotografiche all'uso di alcuni accessori, alla recensione di libri e mostre di fotografia, nonché alle considerazioni sull'impatto sociale che hanno alcuni comportamenti fotografici educando a un consumo consapevole. Il lettore viene portato a liberare la creatività suggerendo gli elementi tecnici per ottenere risultati gratificanti limitando la spesa in apparecchi e materiali fotosensibili. Qui si possono leggere i germi di alcune idee sviluppate nei saggi scritti successivamente da Gilardi.
Anastatic reprint of the column "Photography" published in the weekly magazine "Vie Nuove" from 1964 to 1978. Volume 1, 1964-1970. The column was cut out and collected by Ando Gilardi himself and Luciana Barbarino and was aimed above all at those who photographed as a hobby but also, with a certain complicity, at professional photographers. The definition "supreme purpose of this column is to educate by telling jokes" is taken from one of the columns and summarizes the tone and intent that pervades these short texts where with the word "jokes" the author certainly intended with self-irony to play down his dissertations ranging from the demythologizing description of photographic equipment to the use of some accessories, to the review of books and photography exhibitions, as well as considerations on the social impact that some photographic behaviors have, educating to conscious consumption. The reader is led to free his creativity by suggesting the technical elements to obtain gratifying results by limiting the expense on photosensitive devices and materials. Here we can read the seeds of some ideas developed in the essays written later by Gilardi.