Helidon Xhixha. In ordine sparso-In random order. Catalogo della mostra (Firenze, 27 giugno-29 ottobre 2017). Ediz. illustrata - 9788883479601

Helidon Xhixha. In ordine sparso-In random order. Catalogo della mostra (Firenze, 27 giugno-29 ottobre 2017). Ediz. illustrata: "Vi è una quiete sospesa quando l'ultima luce scende fra le mura verdi del Giardino. Sospeso è il tempo raccontato dalle sue forme, l'ordine delle geometrie volute dalle mani che le hanno plasmate. Eppure nulla è fermo. Il Giardino muta silenziosamente, accresce la sua materia vivente, affonda le sue radici in un humus fatto di terra e di tempo, di genio, di bellezza, di cura infinita. Tutto evolve e cambia, ma non il rigore delle leggi naturali che regolano quel ciclo perenne di vita e di morte che quotidianamente anche qui accade e che alla vita richiama altro germe per continuare a costruire. È l'ancestrale conflitto ed equilibrio tra un ordine voluto e perseguito e la forza creatrice ed evolutiva che nel mondo naturale governa ogni processo. È così, con queste radici, che il Giardino di Boboli accoglie le opere di Helidon Xhixha. Sono opere che hanno il dono dell'accoglienza: sono prato, albero, squarcio di azzurro, sono l'uomo che le osserva, la luce mutevole di ogni ora del giorno, il buio pulsante della notte del Giardino, dove tutto continua mentre, intorno, il resto riposa. Diventano occhi di pietra e di foglia. La materia, così, che sia quella vivente e legnosa di un albero o inerte dell'acciaio, non segna più soltanto lo spazio fisico di un confine, ma si fa orizzonte, oltre cui c'è ancora infinito spazio di creazione. Ed ogni atto di questa creazione diventa un canto perenne e corale, all'Uomo, alla Natura, e a tutte le loro stagioni. (Bianca Maria Landi, curatore del Patrimonio Botanico Coordinatore del Giardino di Boboli)
"There is a quiet pause when the last light falls within the walls of the garden. Suspended is the time narrated by its forms, the order of desired geometry from the hands that have shaped. Yet nothing is stationary. The garden silently, increases its outline living matter, rooted in a humus made of Earth and time, of genius, of beauty, of infinite care. Everything evolves and changes, but not the rigor of the natural laws that regulate the perennial cycle of life and death that happens here every day and that the life attracts more germ to continue building. Is the ancestral conflict and balance between an order intended and pursued and the creative power and evolutionary in the natural world governs each process. So, with these roots, the Boboli Gardens houses the works of Helidon Xhixha. They are works that have the gift of hospitality: lawn, tree, glimpse of blue, are the man who observes, the shifting light of every hour of the day, the dark garden night button, where everything continues as, around, else rests. Become eyes of stone and leaf. The matter, as well, it's that tree and Woody living or inert, does not score more than only the physical space of a border, but it does infinite horizon, beyond which there is still space for creation. And every act of this creation becomes a perennial and choral singing, man, Nature, and all of their seasons. (Bianca Maria Landi, curator of the botanical Heritage Coordinator of the Boboli Gardens)