L'opera. Storia, teatro, regia. Vol. 4: L' Ottocento: Verdi e Wagner - 9788842825258

L'opera. Storia, teatro, regia. Vol. 4: L' Ottocento: Verdi e Wagner: L'Ottocento ha restituito al teatro musicale autori finalmente decisi a ricollocare l'uomo e la sua complessità al centro dei loro interessi artistici. I protagonisti di questo secolo - Bellini e Donizetti, Bizet e Cajkovskij - hanno indagato le pulsioni umane nei loro slanci e nelle loro sfumature, le aspirazioni e i conflitti, la sete di potere e la ricerca dell'amore, mettendo in scena un quadro sociale più realistico rispetto ai loro predecessori e, senza dubbio, molto più provocatorio. Non è un caso che gli spettacoli più originali del nostro tempo riguardino proprio questi autori, esaltino la profondità delle loro opere e ne privilegino la componente teatrale. Attirando critiche e invettive talvolta, ma spesso appassionate esaltazioni, a riprova del fatto che il teatro d'opera, per quanto se ne celebri di continuo il funerale, è ben vivo. Di questo teatro musicale, Verdi e Wagner hanno rappresentato le vette. Verdi ha plasmato i propri personaggi con una drammaturgia che assumeva su di sé un profondo significato di etica civile, avvertito immediatamente dai suoi contemporanei e con essi da noi, pubblico del Duemila. Wagner, invece, è andato oltre la realtà, cercandone i modelli in un mondo ultraterreno. Le sue contraddizioni filosofiche ed estetiche hanno però costruito una sfida ardua per quanti, dal secondo dopoguerra in avanti, hanno voluto riproporre il suo teatro: liberarsi del fardello ideologico e dare un significato universale alla sua musica, moderna e bellissima. In questo secondo volume dedicato all'Ottocento - il quarto della monumentale storia dell'opera
The nineteenth century returned to musical theater writers finally decided to replace the man and its complexity at the center of their artistic interests. The protagonists of this century-Bellini and Donizetti, Bizet and Tchaikovsky-investigated human impulses in their gestures and their nuances, the aspirations and the conflicts, the thirst for power and the pursuit of love, staging a social framework as realistic than their predecessors and undoubtedly much more provocative. It is no coincidence that the most original performances of our time relates to these authors highlight the depth of their work and give priority to the theatrical component. Attracting criticism and invective sometimes, but often passionate exaltations, proving that the opera house, as far as we celebrate the funeral, is well alive. This musical theater, Verdi and Wagner represented the peaks. Verdi has shaped their characters with a dramaturgy that took upon himself a deep meaning of civil ethics, warned immediately by his contemporaries and by us, the public of the year 2000. Wagner, however, went beyond reality, by searching for patterns in an afterlife. His philosophical and aesthetic contradictions have built a formidable challenge for those who, from World War II onwards, they wanted to recreate its Theater: get rid of ideological burden and give a universal meaning to his music, modern and beautiful. In this second volume dedicated to the 19th century-the fourth of the monumental history of the opera