Prospettiva Deleuze. Filosofia, arte o politica? - 9788895366852

Prospettiva Deleuze. Filosofia, arte o politica?: Per un testo che vuole essere introduttivo non è certo facile dare conto di un pensiero che, come quello di Deleuze, ha attraversato i campi e affrontato i problemi più diversi e apparentemente lontani. L'autore sceglie di misurarsi solo con alcuni dei molti temi di una trama di ricerche e di creazione di concetti tra le più ricche e straordinarie della filosofia contemporanea. L'intento espressamente dichiarato è quello di tracciare una mappa e fornire una "prospettiva" attraverso le quali cogliere l'originalità e la complessità del percorso di pensiero di Deleuze. Ciò lo porta inevitabilmente a rinunciare a molte delle tematiche affrontate dal filosofo francese. Ma grazie a questa rinuncia viene tenuta a freno ogni semplificazione di un mondo filosofico tanto generoso e potente quanto "modesto" e implacabile. Così, queste inevitabili lacune, come l'insieme del libro, valgono da pressante invito alla lettura diretta delle opere di Deleuze, di questo straordinario filosofo che è tanto più sovversivo quanto più è, come egli stesso orgogliosamente rivendicava, un "filosofo molto classico". E lo è, un "classico", proprio perché, come nessun altro, ha scompaginato, nella nostra epoca, e con la gioia di una gaia scienza atea e minoritaria, tanto la distribuzione degli esseri e dei concetti, quanto le prospettive etiche e politiche, facendoci vedere e sentire, con i suoi concetti, la miseria della forza del potere e quella della stupidità violenta del "pensiero" maggioritario.
For a text that is meant to be is not easy introductory give account of a thought that, like Deleuze, crossed the fields and addressed the problems most diverse and seemingly distant. The author chooses to compete only with a few of the many topics of a texture of research and creation of concepts among the richest and most extraordinary of contemporary philosophy. The intention expressly stated is to draw a map and provide a "prospect" through which grasp the originality and complexity of Deleuze's thinking path. This inevitably leads to give up many of the issues addressed by the French philosopher. But thanks to this waiver is required to brake every simplification of a philosophical world so generous and powerful as "modest" and relentless. So, these unavoidable gaps, as the whole book, from pressing invitation to direct reading of the works of Deleuze, of this extraordinary philosopher who is all the more subversive the more, as he proudly claimed, a "very classic philosopher". And it is, a "classic", precisely because, like no other, he upsets, in our time, and with the joy of a minority, the gay science atheist and distribution of beings and of concepts, as the ethical and political perspective, letting us see and feel, with its concepts, the misery of the virtue of the power and the violent stupidity "thought" majority.