Rapsodia fantastica: Uroboro. Per pianoforte. Ediz. italiana e inglese - 9788831923170

Rapsodia fantastica: Uroboro. Per pianoforte. Ediz. italiana e inglese: La "Rapsodia fantastica: Uroboro" è una composizione con struttura episodica che si rifà a diverse forme musicali extra-pianistiche. Il brano in questione è stato concepito di getto ed in una sola giornata, ma a dispetto di questo racchiude significati molto profondi, frutto di anni di riflessioni filosofiche sulla vita e sullo scorrere del tempo. In particolar modo ho voluto esprimere attraverso questa composizione un concetto che ritengo molto valido ed interessante da trasporre in musica: l'Uroboro. Esso, spesso raffigurato da un serpente che si morde la coda, è il simbolo esoterico della ciclicità del tempo, argomento su cui l'uomo si è sempre interrogato. Un chiaro riferimento a questo concetto è il "serpente" di cui scrive Nietzsche in "Così parlò Zarathustra"; il grande autore tedesco approfondisce molto questa teoria filosofica, che si ritrova genericamente nelle concezioni del tempo, come quella stoica, per cui l'universo nasce e muore  in base a cicli temporali fissati e necessari, ripetendo eternamente un certo corso e rimanendo sempre se stesso.
The "Fantastic Rhapsodia: Uroboro" is a composition with episodic structure that refers to different extra-classical musical forms. The piece in question was conceived in a jet and in a single day, but in spite of this encompasses very deep meanings, the result of years of philosophical reflections on life and the passage of time. In particular, I wanted to express through this composition a concept that I think is very valid and interesting to transpose into music: the Uroboro. It, often depicted by a snake biting its tail, is the esoteric symbol of the cyclicality of time, a subject on which man has always questioned himself. A clear reference to this concept is the "snake" of which Nietzsche writes in "So spoke Zarathustra"; the great German author delves into this philosophical theory, which is found generically in the conceptions of time, such as the stoic one, whereby the universe is born and dies according to fixed and necessary cycles, eternally repeating a certain course and always remaining himself.