Gli ultimi del mondo - 9788888151052

Gli ultimi del mondo: Nella sesta poesia di Mediterraneo, che si configura come un vero e proprio poemetto, Eugenio Montale scrive alcuni versi che sembrano profetici degli orrori che oggigiorno si consumano nel Mediterraneo. In quel Mediterraneo nei suoi versi di "un azzurro netto", "scoccante luci" e che oggi purtroppo si sta trasformando in una tomba per i tanti infelici che cercano disperatamente di giungere sulle coste dell'Italia. Sappiamo bene che questi versi nella mente di Montale a ben altro alludevano che non all'epocale fenomeno dell'emigrazione a cui assistiamo oggi. Altrettanto bene sappiamo che Montale non ha mai praticato una dichiarata poesia sociale, preferendo occuparsi della condizione umana in sé, e non rischiare di scambiare - parole sue - l'essenziale col transitorio degli eventi storici. Eppure, pur ben sapendo tutto ciò, quei versi in qualche modo ci portano a confrontarci con il presente, a meditare su ciò che "sembrano" voler dire. Ed è su questo presente del Mediterraneo che abbiamo chiesto a giovani scrittori e disegnatori di realizzare un Graphic Novel; di raccontare in 8 tavole di quelle centinaia di minori stranieri non accompagnati obbligati a smarrire la memoria del sole, a lasciare le proprie terre, per cercare di raggiungere il ricco e spesso freddo (in ogni senso) Nord Europa. Abbiamo chiesto di raccontare la pena, la cupa storia, di quei ragazzini disperati che si accalcano sui barconi per solcare il Mediterraneo, o si mettono in marcia attraverso i deserti per giungere il più delle volte di fronte a muri e fili spinati.
In the sixth poem of Mediterraneo, which is configured as a real poem, Eugenio Montale writes some verses that seem prophetic of the horrors that are consumed today in the Mediterranean. In that Mediterranean in his verses of "a clear blue", "striking lights" and that today unfortunately is turning into a tomb for the many unhappy people who desperately try to reach the coasts of Italy. We know well that these verses in Montale's mind alluded to something else than to the epochal phenomenon of emigration we are witnessing today. We know equally well that Montale never practiced a declared social poetry, preferring to deal with the human condition in itself, and not risk exchanging - in his words - the essential with the transitory of historical events. Yet, despite knowing all this, those verses somehow lead us to confront ourselves with the present, to meditate on what they "seem" to mean. And it is on this present of the Mediterranean that we asked young writers and designers to create a Graphic Novel; to tell in 8 tables of those hundreds of unaccompanied foreign minors forced to lose the memory of the sun, to leave their lands, to try to reach the rich and often cold (in every sense) Northern Europe. We asked to tell the pain, the dark story, of those desperate children who crowd on boats to sail the Mediterranean, or set off through the deserts to reach most of the time in front of walls and barbed wire.