Elegie romane - 9788897805380

Elegie romane: Una nuova edizione delle "Elegie romane" di Goethe che completa la traduzione pirandelliana del 1896 con le elegie allora non ancora pubblicate. Si tratta dei quattro componimenti goethiani che subirono, per più di cento anni, una sorta di damnatio memoriae, prima da parte dell'autore e poi del perbenismo germanico. In realtà un omaggio del poeta all'amore inteso in senso classico e fortemente legato al contesto del soggiorno romano, in cui la città eterna si rivela complice di una libertà di costumi e di espressione inaspettata per il quasi quarantenne Johann Wolfgang Goethe. Una celebrazione della forza di Roma antica, della sua potenza che passa anche attraverso il vigore fisico e carnale da cui Goethe non può esimersi, fosse anche per pura finzione letteraria, al fine di entrare in piena sintonia con la città che lo ospita e che lo affascina: "Rea Silvia al Tebro s'avvia, la vergin regale, Per attinger de l'acqua, e la sorprende il Nume, Così Marte s'avea figliuoli! Una lupa i gemelli Nutre, e si chiama Roma la sovrana del mondo" (J. W. Goethe, Elegie Romane, III, 16-19).
A new edition of "Elegie romane" from Goethe that completes the translation of Pirandello 1896 with Elegies then have not yet been published. These are the four goethiani pieces that suffered, for over a hundred years, a sort of damnatio memoriae, first by the author and then of respectability. Actually a poet's tribute to love understood in the classical sense and strongly linked to the context of the time in Rome, the eternal city proves an accomplice of a freedom of expression and costumes unexpected for the almost 40-year-old Johann Wolfgang Goethe. A celebration of the strength of ancient Rome, of his power that also passes through the physical vigor and carnal from which Goethe can not refrain, even for literary fiction, in order to get in tune with the host city and that fascinates him: "Rhea Silvia to Rome goes off, the vergin Regal, For water, and the surprising attinger de Nume So Mars he had children; A she-Wolf, the twins and is called Rome the Queen of the world "(j. w. Goethe, Elegie Romane, III, 16-19).