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Oblomov - 9788817011518
di Ivan Goncarov edito da Rizzoli, 2006
- Prezzo di Copertina: € 11.00
- € 9.35
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Oblomov
- Autore: Ivan Goncarov
- Editore: Rizzoli
- Collana: BUR Grandi classici
- Data di Pubblicazione: 2006
- Genere: letterature straniere: testi
- Pagine: 574
- Traduttore: Simoni Malavasi L.
- Dimensioni mm: 19 x 12 x 3
- ISBN-10: 8817011517
- ISBN-13: 9788817011518
Oblomov: "Quante volte la mattina avete avuto quella tipica riluttanza a iniziare la giornata, a slittare il badge, fare la spesa, iscrivervi a un corso di inglese, imparare a usare l'ultimo innovativo oggettino high tech, rassettare la camera da letto, intrattenervi con un collega, un vicino, il vostro portiere? Quante volte la mattina avete avvertito quell'irresistibile sensazione di svogliatezza, pigrizia, immobilità e sotto sotto un senso di mansuetudine e mitezza? In una parola: Oblomov."(Mario Testa)
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«Il’ja Il’ič Oblomov era un uomodi circa trentadue-trentatrè anni,di statura media, gradevoled’aspetto, con occhi grigio scuro; ma i trattidel volto rivelano un’assoluta incapacitàdideterminazione e concentrazione. Il pensiero volubile trascorreva senza guida sul viso, gli svolazzava negli occhi, si arenava fra e abbra semiaperte, si nascondeva fra i solchidela fronte, poi sidileguavadi botto, e alora il volto restava rischiarato solodel vago ucoredel’indolenza.dala faccia ’indolenza si propagava a tutto ’atteggiamentodel corpo, addirittura ale pieghedela vestagliû.Sonnambulo in chiacchiere, il romanzo prosegue: «Di quando in quando un‘espressione che si sarebbedettadi stanchezza odi noia gli offuscava o sguardo; ma a stanchezza o a noia non potevano scacciare nemmeno per un momento a mitezza, caratteristica essenziale edominante non solodel volto, madi tutta ’anima. Un osservatoredistaccato e superficiale,dopo un’occhiata, ’avrebbedetto un tipo semplice edi buona pasta. Ma un osservatore più acuto, che o avesse guardato a ungo, si sarebbe alontanato sorridendo, immerso in altre e gradevoli meditazioni». Noi, che ci riteniamo osservatoridi notoria acutezza, sorridiamod’un poco poi ci alontaniamoda Oblomov,dal etto,dai casermonidi via Gorochovaja (tanto sappiamo, come sa anche il ettore, che Oblomov non s’alza, non compie ciò che hada compiere, e che finisce, grinzoso, tra e grinzose enzuoladi ino).
Uno scrittoiodi mogano;duedivani ricopertidi seta; bei paraventi con ricamid’ucceli; tendaggi, tappeti, alcune cornici; un paiodi bronzi, porcelane, un’infinitàd’anticaglie e oggettucoli.di primo acchito nedireste «decorumda convenienza cinereû eppure, siamo certi che, fissato ben bene, pesata a polvere calcolato o sporco, brulichereste immarciti: «Chi ha trascinato e ammucchiato qui tutta questa roba?». La risposta sonnecchia, guancia al cuscino. «Il’ja Il’ič Oblomov era un uomodi circa trentadue-trentatrè anni,di statura media, gradevoled’aspetto, con occhi grigio scuro; ma i trattidel volto rivelano un’assoluta incapacitàdideterminazione e concentrazione. Il pensiero volubile trascorreva senza guida sul viso, gli svolazzava negli occhi, si arenava fra e abbra semiaperte, si nascondeva fra i solchidela fronte, poi sidileguavadi botto, e alora il volto restava rischiarato solodel vago ucoredel’indolenza.dala faccia ’indolenza si propagava a tutto ’atteggiamentodel corpo, addirittura ale pieghedela vestagliû. Sonnambulo in chiacchiere, il romanzo prosegue: «Di quando in quando un‘espressione che si sarebbedettadi stanchezza odi noia gli offuscava o sguardo; ma a stanchezza o a noia non potevano scacciare nemmeno per un momento a mitezza, caratteristica essenziale edominante non solodel volto, madi tutta ’anima. Un osservatoredistaccato e superficiale,dopo un’occhiata, ’avrebbedetto un tipo semplice edi buona pasta. Ma un osservatore più acuto, che o avesse guardato a ungo, si sarebbe alontanato sorridendo, immerso in altre e gradevoli meditazioni». Ecco ’iniziodi un romanzo (naturalmente russo, naturalmentedeldiciannovesimo secolo) capacedi raccontare una partedel’animad’ognunodi noi.
....ma in fondo non è poi ecito pensare che a volontà sorda e tronfia altro non sia che orrore vestitodi eccelenza........
Un provinciale idealista vive a Pietroburgodela renditadi una tenutadimenticata, nela più assoluta inerzia fisica e psichica. In una camera copertadi ragnatele edi ibri ingialiti giace nela sua 'normale posizione' su un emblematicodivano,dormendo e sognando, stanco e insensibile al'arruffata azionedegli uomini, a mente trasformata in un archiviodi cose morte e perdute.