Mingus secondo Mingus. Interviste sulla vita e la musica - 9788875215538

Mingus secondo Mingus. Interviste sulla vita e la musica: Charles Mingus (1922-1979) ha rappresentato la perfetta espressione dell'artista 'larger than life': esuberante, imperioso fin dalla stazza fisica, carismatico; facile alla rissa e alla risata, perennemente alla ricerca di un ideale di bellezza che inseguiva nella vita di tutti i giorni con la stessa grazia e la stessa rabbia con le quali cavava le note dalle corde del suo contrabbasso. In questo libro il giornalista americano John F. Goodman ha raccolto una serie di interviste inedite a Mingus da lui realizzate fra il 1972 e il 1974, creando un nuovo autoritratto dell'uomo e del musicista. Con risposte di volta in volta lapidarie o torrenziali, candide o provocatorie, il grande contrabbassista affronta gli argomenti a lui più cari: la nostalgia per l'epoca delle big band e delle jam session e le perplessità rispetto ai più recenti sviluppi del jazz; il confronto con i critici musicali, da lui temuti quando non detestati; il delicato equilibrio tra la creatività estemporanea e il duro studio, tra l'originalità e la tradizione; le battaglie per l'indipendenza artistica in un ambiente dominato da discografici spregiudicati e impresari disonesti; i ricordi affettuosi dei colleghi e dei maestri scomparsi; i rapporti tumultuosi con le donne, passati attraverso numerosi matrimoni e altrettanti divorzi.
Charles Mingus (1922-1979) was the perfect expression of ' larger than life ': exuberant, imperious since charismatic physical tonnage; easy to fight and to laugh, always looking for an ideal of beauty that pursued in everyday life with the same grace and rage with which he took out the notes from the strings of his bass. In this book the American journalist John f. Goodman has collected a series of unpublished interviews to Mingus from him between 1972 and 1974, creating a new self-portrait of man and musician. With answers from time to time or lapidary torrential rains, candide or provocative, the great bass player tackles the topics closest to him: nostalgia for the era of big bands and jam session and concerns with respect to recent developments of jazz; compare with music critics, which he feared when not detested; the delicate balance between impromptu creativity and hard studying, between originality and tradition; the battles for artistic independence in an environment dominated by unscrupulous and dishonest businessmen record; fond memories of colleagues and of the masters disappeared; tumultuous relationships with women, passed through numerous marriages and divorces.