Il salto - 9788807819407

Il salto: Questi racconti, scritti nella seconda metà degli anni ottanta, sono di ambientazione prevalentemente africana, ma non si svolgono solo in Sudafrica, o nel resto del continente. Offrono piuttosto una panoramica del mondo nel suo complesso. Sono storie diverse tra loro, in differenti paesi, con personaggi di varia estrazione sociale e razziale. Sono sedici narrazioni lapidarie e folgoranti, tra cui: una fuga dal Mozambico attraverso il Kruger Park, in condizioni così dure da rendere i fuggitivi simili agli animali che i turisti vanno ad ammirarvi; un rapporto d'amore tra una meticcia e uno svedese, messo in pericolo dall'impegno politico di lei; la paura dei bianchi di essere assaliti nelle loro case e il tentativo di trasformare quindi le abitazioni in bunker, con il rischio di rimanervi imprigionati a propria volta; l'eterno interrogarsi da parte di alcuni bianchi sulla possibilità reale di considerare il Sudafrica il loro paese; il disgusto di un controrivoluzionario verso ciò che ha fatto; la colpa segreta di un ricco agricoltore afrikaner. Sono spesso storie di violenza, esplicita o implicita che sia, narrate in modo incalzante, con finali per lo più imprevisti e aperti, che lasciano il segno. Con sguardo disincantato e problematico, e in uno stile asciutto e incisivo, Nadine Gordimer vi affronta temi a lei particolarmente cari, quali la politica, l'amore, il futuro, l'incontro e lo scontro tra culture, le conseguenze di sradicamento e migrazioni.
These stories, written in the second half of the 1980s, are of mainly African setting, but does not take place only in South Africa, or the rest of the continent. Provide rather an overview of the world as a whole. They are different stories in different countries, with different social and racial characters. Are sixteen dazzling lapidary and narratives, including: an escape from Mozambique through Kruger Park, in such harsh conditions to make the fugitives like animals that tourists go to admire; a love relationship between a hybrid and a Swede, endangered by the political commitment to she; fear of whites being assaulted in their homes and attempt to transform then the houses in bunkers, with the risk to remain imprisoned in turn; the eternal question by some whites on the real possibility to consider South Africa their country; the disgust of a counterrevolutionary toward what he did; the secret fault of a rich farmer afrikaner. Are often stories of violence, explicit or implicit, narrated so urgent, unexpected and mostly open endings that leave their mark. With glance disenchanted and problematic, and dry and incisive style, Nadine Gordimer will addresses topics especially dear to her, such as politics, love, future, the encounter and the clash of cultures, the consequences of uprooting and migration.