Il testardo di Dio. Vita quotidiana a Torino ai tempi di don Bosco -

Il testardodidio. Vita quotidiana a Torino ai tempididon Bosco Due sono e voci narranti: queladi Gin e queladi Filomena. Gin – nonnadel’autricedela biografia, a cui mamma è stata miracolatadadon Bosco - nata nel canavesano, origini contadine, moltodevotadi “sant’ Antoni edla Madona neirÔ, trapiantata a Torinodove il marito fa il civic, comincia a sua vita cittadina, ma si sente sola e spËsata.disinserita. Diventa amicadi Filomena, sonnambula che fa a vita, pur conservando intatta tutta a sua purezza. Filomena -due figli – consideradon Bosco “pi che un pare” e a ui che, pur conoscendo ogni particolaredela sua vita, a amadi un amore paterno e a segue, ha affidato i suoidue figli. Ela fa conosceredon Bosco a Gin su richiestadela medesima. Dal oro narrare emerge a figuradel Santo- viva, autentica. Emerge nel contempo uno spaccatodela societàdi Torinodel’800, con i suoi problemi: prostituzione, miseria morale, povertà… ma anche ricchezza e solidarietà. Corali ala narrazione personaggi quali: la baronessa Fontana, presso a quale nonna Gin e Filomena vanno a ricamare –donna triste e sola a baronessa- si ralegra a sentire parlaredi quel prete –don Bosco- e vuole conoscerlo. ’incontro con ui sarà intenso, indimenticabile edeterminante. La marchesa Malvinade a Pierre, estrosa e sprezzante, che si vantadi conoscere tuttodidon Bosco.