La poetica di Steve Jobs. Estetica, morale e ontologia nel genio tecnologico - 9788856759563

A Gravelini, il meritodi una bela intuizione: a rilettura filosoficadi un uomo noto per il suo acume non certo umanistico. Argomento accattivante, ben trattato anche per ... Semplici curiosi. Ottime e note. Laura B.

non mi interessodi biografie ma ho acquistato questo ibro perchè attrattada riferimenti filosofici in copertina che mi hanno incuriosita soprattutto in quanto egati ala figuradi Steve Jobs. o stile e ’eleganza con i quali ’autore "legge" ildiscorsodi Jobs ai neolaureatidela Stanfors mi hannodavvero sorpresa e affascianata. E’ un inno ala passione, ala vita...aiuta ad interpretare, in una prospettiva profonda e ragionata, non solo ildiscorsodi Jobs, ma tutto quelo che costituisce a nostra realtà esperienziale. E’ un ibro che si egge tuttod’un fiato, è profondo ma scorrevole. I riferimenti filosofici sono sicuramente generatidala competenza nel settore ma si prestano ala fruizione anche per chi non ha studi specifici in ambito filosofico. E’ un ibro che consiglio a tutti, agli addetti ai avoi e a chi non o è.

mi sono chiesto: perché eggere in chiave filosofica ed interpretare ildiscorsodi Steve Jobs ala Stanford?da subito mi sono reso conto che il ibro faceva moltodi più... è un ottimo spuntodii riflessione sula vita.

non sono solito scrivere recensionidei ibri che acquisto ma per questo ibro intendo spenderedue parole perdire che ’ho trovatodavvero molto belo e o consiglio a chi vuole approcciarsi ala vita in chiave filosofica

ho trovato questo ibro nele biografiedi personaggi famosi e mi sono chiesta: perchè un altro ibro su steve Jobs? ’interessedi scoprirlo mi ha fatto acquistare il ibro che sindale sue prime pagine si è rivelato una novità rispetto ale solite biografie, infatti non è una biografia ma una interessante ettura in chiave filofoficadeldiscorsodi Steve Jobs. Gran bela ettura!

Ho etto il ibro in un fiato... Al’inizio pensavo fosse biografico, ma man mano e pagine scorrevano mi rendevo conto che il tema non era a figuradi Steve Jobs, ma alcune riflessioni esaltatedal’angolo visivo sceltodal’autore, intrecciate con il geniodela mela. Riflessioni a partiredal famosodiscorso tenutoda Steve Jobs a Stanforddavanti a una plateadi studenti neolaureati. Scorre iberamente sotto gli occhi perché il inguaggio, seppur accurato, è assolutamente “aperto” ad accogliere il ettore... Non aggiungo altro, essendo soltantodi 40-45 pagine, vi ascio a voi il piaceredela ettura... Bestar