La rappresentazione incorporata. Una etnografia del corpo tra stereotipi coloniali e arte contemporanea - 9788857534077

La rappresentazione incorporata. Una etnografia del corpo tra stereotipi coloniali e arte contemporanea: Il corpo è sempre stato un oggetto di studio sfuggente, pericoloso e indocile per le scienze sociali. Occorre smettere di pensarlo come un oggetto e considerarlo come soggetto di produzione di senso, raccogliendo le sfide epistemologiche che pone con urgenza ai recinti disciplinari e agli sguardi riduzionisti coi quali si è spesso tentato di mapparne la complessità. A partire dal superamento della radicale separazione tra corpo e mente sulla quale si sono fondati i diversi sguardi della modernità (scientifico, antropologico, coloniale), il concetto di incorporazione ha da tempo aperto la possibilità di ripensare gli approcci classici allo studio del corpo. Attraverso un'analisi dello stereotipo coloniale come strumento di costruzione dell'identità che passa per la rappresentazione del corpo, questo studio esplora le possibilità di una sua sovversione nel lavoro delle artiste contemporanee Lorna Simpson e Kara Walker. Utilizzando un approccio interdisciplinare tra antropologia, sociologia, studi culturali e postcoloniali, studi visuali e storia dell'arte contemporanea, questa analisi esplora il modo in cui le opere delle artiste smascherano e disinnescano lo stereotipo di matrice coloniale sul corpo. Le opere analizzate "impongono" all'osservatore una modalità percettiva che non è più un'attività prettamente razionale ma un'attività incorporata, che coinvolge il corpo dell'osservatore, considerando gli aspetti emozionali nella loro capacità di produrre senso.
The body has always been an object of study elusive, dangerous and rebellious for social sciences. We must stop to think of it as an object and consider it as a subject of production of meaning, gathering the epistemological challenges laying with urgency to disciplinary enclosures and reductionist eyes with which she has often attempted to map the complexity. Since overcoming the radical separation between body and mind on which are founded the different looks of modernity (scientific, anthropological, colonial), the concept of incorporation has opened up the possibility of rethinking the classical approaches to the study of the body. Through an analysis of the colonial stereotype as a tool for construction of identity through the representation of the body, this study explores the possibility of its subversion in the work of contemporary artist Lorna Simpson and Kara Walker. Using an interdisciplinary approach between anthropology, sociology, cultural studies and postcolonial studies, Visual Studies and contemporary art history, this analysis explores the way in which the works of the artists unmask and disarm the stereotype of the colonial matrix on the body. The works analyzed "dictate" to the observer a mode of perception which is no longer a purely rational activity but an activity which involves the body of the observer, considering the emotional aspects in their ability to produce sense.