Locus solus. Vol. 7: Memoria e immagini - 9788861593206

Locus solus. Vol. 7: Memoria e immagini: Al contempo metafore e mediatori del ricordo, le immagini sono legate alla memoria sin dall'antichità. Ma la loro capacità di fissare il passato e conservarlo, per farlo rivivere davanti ai nostri occhi, è estremamente ambigua: più si fanno precise ed esatte, garanzia di una memoria perfetta, più ci autorizzano a dimenticare, a delegare loro il dovere della testimonianza. Il numero 7 di Locus Solus si interroga sui modi attraverso cui le immagini artistiche, letterarie e cinematografiche possono farsi luoghi di un esercizio attivo della memoria, coinvolgendo nuovamente il soggetto, il suo corpo, la sua identità o la sua appartenenza a una collettività. Dai vari contributi emerge un'idea di immagine come tracciato complesso, nel quale si sedimentano diversi strati culturali e diverse forme di sguardo. Perché le immagini, al di là della loro presunta trasparenza, sviluppano autonome forme memoriali, attingendo agli strati più profondi e primitivi dell'inconscio individuale e collettivo, come accade nel montaggio regressivo di Ejzenstejn oppure nei corpi automatici del cinema muto, dove dietro un gesto comico si nasconde la memoria di un'immagine tragica e antica.
At the same time metaphors and mediators of memories, the images are related to memory since ancient times. But their ability to fix the past and preserve it, to revive before our eyes, is very ambiguous: the more you make precise and accurate, ensuring a perfect memory, to forget, to delegate to them the duty of witness. The number 7 of Locus Solus is wondering about the ways in which artistic, literary and cinematic images can be places of active memory exercise, involving again the subject, his body, his identity or his belonging to a community. From the various contributions shows an idea of image as a complex path, which is sediment cultural layers and different forms of gaze. Because the images, beyond their alleged transparency, develop autonomous forms memorials, drawing to the deeper layers and primitives of the individual and collective unconscious, as happens in the automatic or in the bodies of Eisenstein montage regressive of silent cinema, where behind a comic gesture hides the memory of a tragic and ancient image.