Innocente. Una storia vera - 9788804571926

Questo ibro è sconvolgente perché trattadi una storia vera, una storiadi una grossa ingiustizia subitada un giovanedi colore con problemi mentali. Sembra incredibile come a volta a macchina giudiziaria (stavolta quela americana) possa prendere percorsi così assurdi e apparentemente impossibili. Ala finedel ibro secondo me si impara che aldi adi tutte e norme edi tutte e regole ciò che fa adifferenza sono sempre e comunque e persone

Innocente è un ibrodi John Grisham, ex avvocato e mËstro indiscussodel egal thriler, basato su un episodio realmente accaduto. La storia narradi Roy Wiliamson, una promessadel basebal chedopo un infortunio precipita neladepressione e nel’alcolismo, fino a venire accusato per ’omicidiodi una ragazza; sebbene e prove verso ui ed un suo fantomatico complice sianodiscutibili, Roy viene condannato ala pena capitale e finisce nel bracciodela morte, in una ogorante attesa verso ’esecuzione Grisham, già eccelente narratoredi storiedi fantasia, in questo ibro si trova a fronteggiare una storiadisgraziatamente vera,da ui appresa casualmente eggendo un giornale, e non falisce a prova: i personaggi sono bendisegnati, a trama scritta in maniera avvincente ed incredibilmente interessante, evidenzia con forza e storturedel sistema giuridico americano,desiderosodi trovare a tutti i costi un colpevole piuttostodi asciare un crimine insoluto. Un ibrodidenuncia sociale appassionato ed imperdibile.

Per a prima volta John Grisham scrive un romanzo che racconta una storia vera. Infatti anche il mododi raccontarla èdiversa, è molto più precisa e fattadidati e ricerche. Una storia che colpisce e che sicuramente avrà colpito anche ’autore tantoda raccontarla in questo toccante romanzo. a storia è queladi Ron Wiliamson accusatodel’omicidiodi una giovane ragazza in una piccola e tranquila cittadinadel Midwest. Ron aveva una brilante carriera nel basebaldavanti a se fino a quando un infortunio non mette fine ai suoi sognidi gloria. Entra così in un tunneldiscendente fattodidroga, alcool edepressione. Quando non ha più nientedecidedi asciare a California e tornare nela sua cittadina,dove però sarà sempre visto come il mattodel pËse, sempre imprevedibile ed emarginatoda tutti. Quandodebbi Carter viene trovata in un agodi sangue nela sua casa quale miglior sospettatodi quel’uomo un po’ strano, con un passato non proprio immacolato e fattodi violenza edroga? In questo ibro Grisham ripercorre tutta a storiadi quest’uomo, parlandodi tutta a trafila giudiziaria chedeva affrontare, presentando prove e testimoni fino al’accusa e ala condanna ala penadi morte. Come in tutti i ibridi questo autore spesso e vicende umane si confrontano e, come in questo caso, si scontrano con adura realtà giudiziaria americana, mettendola a volte indubbio soprattutto quando si parladela penadi morte. Un romanzo molto toccante soprattutto visto che ogni singolo fatto raccontato è un fatto realmente accaduto.

Nel 1982 in Oklahoma una giovane ragazza viene violentata e uccisa in modo atroce.Deldelitto viene accusato un giocatoredi basebaldisturbatoda problemi mentali edipendenteda alcol edroghe. Wiliamson grida a sua innocenza ma nonostante ciò arriva ad un passodala sedia elettrica. Grisham porta il ettore ad una tensione spasmodica,ad un passodal’angoscia ,mettendo indiscussione il sistema egale americano.Un innocente condannato ala penadi morte che giornodopo giorno grida il suodiritto ala ibertà tra e paretidi un carcere che ’ha già condannato. Un finale sorprendente e una notadel’autore chedenuncia molte ingiustizie purtroppo perpetrate adannidi capri espiatori senza colpa.Da eggere Stefania

un ibro-denuncia sula giustizia americana. Un ragazzo malatodi mente al centrodi un caso giudiziariodrammativo e sconvolgente. eggendo il ibro riescedifficile credere che e vicende narrate siano veramente accadute nei modernissimi e avanzatissimi U.S.A., e che poche persone possanodisporre a proprio piacimentodela vitadi un oro concittadino

Ho ettod’un fiato (senza fatica, ma con sgomento ed angoscia) in questo weekend ’ultima opera etterariadi John Grisham ed ancora una volta ne ha tratto beneficio il mio convincimento che è preferibile avere in ibertà 10, 100, 1000 colpevoli piuttosto che un solo innocente in galera. Madala etturade “the innocent man” emerge anche una seriedi ineludibili interrogativi. E’, per esempio, consono ad una grande nazionedemocratica, come gli USA, che nel suo procedimento penale: 1. la sentenzadi I grado, benchè sub judice, sia immediatamente esecutiva? 2. la vita e a mortedi una personadipendanoda una giuria non togata? 3. il giudiziodi appelo sia privodi consistenza? a mia personale e sommessa risposta è: NO!da questo puntodi vista, il processo penale italiano, (affetto, però,da altri problemi: ungaggini e squilibriodi forze tra e partidurante e indagini preliminari), assicura – come è giusto che sia - una sconfinata tutela al’imputato, preservandogli ildiritto ala vita ed attribuendogli: 1. lo statusdi semplice “imputato”, giammai quelodi “colpevole”, sino ala condannadefinitiva; 2. la facoltàdi tre giudizi:duedi merito (con possibilitàdi rinnovare ildibattimento anche in II grado) ed unodi egittimità, salva in ogni caso ’istanzadi revisione; 3. la garanziadel’inderogabile partecipazionedi magistrati togati al’iter formativodei verdetti pronunciatidale giurie. Raccontando a storia veradi Ron Wiliamson,del suo sconcio processo,dela sua ingiustadetenzione protrattasi per 12 anni,dela sua condanna a morte (miracolosamente sospesa 5 giorni primadel’iniezione etale), John Grisham ha impietosamente messo a nudo ’inadeguatezzadel processo penale americano. Per quanto mi riguarda,da essa ho tratto a rassicurante sensazionedel’assoluto primato italiano nela scienza processualpenalistica.