Echi albertiani. Chiese a navata unica nella cultura architettonica della Lombardia sforzesca - 9788871158396

Echi albertiani. Chiese a navata unica nella cultura architettonica della Lombardia sforzesca: La chiesa di sant'Andrea di Mantova ha avuto un ruolo fondamentale nella diffusione in area lombarda del linguaggio architettonico di Leon Battista Alberti, divenendo polo di significativa attrazione culturale per i territori limitrofi. Un riconoscimento unilaterale del magistero albertiano rischia tuttavia di occultare l'intrinseca ricchezza della cultura lombarda, nell'ambito della quale si stratificarono novità di rilievo già nel corso del XV secolo. L'analisi di un piccolo gruppo di chiese edificate in territorio lombardo tra la seconda metà del XV secolo e il primo decennio del Cinquecento permette di riconoscere un linguaggio aperto a suggestioni e innovazioni eterogenee, consentendo una più ampia riflessione sul carattere variegato della cultura architettonica del ducato sforzesco. Le chiese di san Sigismondo di Cremona, di santa Maria Assunta di Maguzzano, di santa Maria delle Grazie di Soncino e di santa Maria delle Grazie di Castelnuovo Fogliani, edifici monastici situati al di fuori dei centri maggiori, sono qui contestualizzate e analizzate all'interno del panorama architettonico della loro epoca, guardando alla varietà di soluzioni e modelli di riferimento, al rapporto con la tradizione autoctona e con quelle istanze ereditate da Filarete, Alberti e Bramante che rappresentano una componente costitutiva del linguaggio architettonico del secondo Quattrocento lombardo.
The Church of Sant'Andrea di Mantova has played a major role in spreading in Lombardy of the architectural language of Leon Battista Alberti, becoming significant cultural pole of attraction for the neighbouring territories. A unilateral recognition of his Magisterium is likely however to disguise the inherent richness of culture, within which you they stratified innovations already during the 15th century. The analysis of a small group of churches built in Lombardy between the second half of the fifteenth century and the first decade of the sixteenth century enables us to recognize a language open to suggestions and innovations, allowing a wider reflection on the varied character of architectural culture of the Sforza Duchy. The churches of san Sigismondo in Cremona, di santa Maria Assunta di Maguzzano, of santa Maria delle Grazie di Soncino and santa Maria delle Grazie di Castelnuovo Fogliani, monastic buildings located outside of major centres, are here contextualized and analyzed within the architectural landscape of their time, looking at the variety of solutions and reference models, the relationship with the native tradition and with those instances inherited by Filaret , Alberti and Bramante representing a constitutive component of the architectural language of the Second Quarter.