Sulla mia vita. I vissuti, le amicizie, gli amori - 9788882381288

Sulla mia vita. I vissuti, le amicizie, gli amori: La disabilità "limiti reali o etica culturalmente retriva e codina"? Questa è la questione fondante del libro. Ed è attraverso il racconto di avvenimenti reali, e di vita vissuta che si cerca di dipanare il filo di tutta la vicenda che concerne la vita dell'autore. Certamente la disabilità acclara e rende evidente nonché chiaro agli occhi di tutti "inabilità e fragilità" proprie del soggetto disabile. Inabilità e fragilità che dovrebbero contrassegnare lo status e la vita di tutti gli uomini. Eppure talvolta non è così; difatti nella società si tende a individualizzare e a fare del disabile un esempio di difformità in assoluto. In assoluto, perché del disabile si evidenziano solo le fragilità, che culminano nello stereotipo culturale del più "debole". In questo libro si cerca di narrare come ciò sia superficiale e privo di fondamento. Ovviamente, il disabile ha un vissuto più "profondo" e impervio rispetto a quello che di solito volgarmente si definisce "normodotato". Un percorso di accettazione e di comprensione di se stesso, che conferisce alla vita una maggiore galeropia ed acutezza visiva, che oltrepassa quei limiti apparentemente insormontabili. Ma il disabile come tutti ha una vita che va oltre i più insuperabili limiti. Il disabile vive e convive con gli amici e gli amori. E se fosse solamente un maledetto preconcetto o un pregiudizio retrivo la disabilità? Ovvero in altri termini, il problema è forse l'etica del mondo in cui per dirla heideggerianamente siamo "gettati"? Una cosa è certa Amor omnia vincit, ovvero l'amore vince su tutto, anche sulle più ardue e fosche
Disability "real or ethical limits culturally retriva and tail"? That's the fundamental question of the book. And it is through the story of real events, and of lived life, that we try to unravel the thread of the whole story that concerns the author's life. Certainly the disability is acclaimed and makes it obvious and clear in the eyes of all "incapacities and fragility" proper to the disabled subject. Inability and fragility that should mark the status and life of all men. Yet sometimes this is not the case; In fact, in society we tend to individualize and make the disabled an example of absolute dislike. Absolutely, because of the disabled, only the fragilities are highlighted, culminating in the cultural stereotype of the "weak". This book tries to tell how this is superficial and baseless. Of course, the disabled person has a more "deep" and impervious experience than what he usually vulgarly calls "normogifted". A path of self-acceptance and understanding, which gives life greater galeropia and visual acuity, which goes beyond those seemingly insurmountable limits. But the disabled man like everyone has a life that goes beyond the most insurmountable limits. The disabled person lives and lives with friends and loves. What if it's just a preconception or a disability-reputed prejudice? In other words, is the problem the ethics of the world in which we are "thrown" to put it in the face? One thing is certain Amor omnia wins, that is, love wins over everything, even on the most arduous and gloomy