Corpo delle immagini, immagini del corpo. Tableaux vivants da san Francesco a Bill Viola - 9788860101891

Corpo delle immagini, immagini del corpo. Tableaux vivants da san Francesco a Bill Viola: Quella dei tableaux vivants è una storia antica quanto il Pigmalione immortalato da Ovidio. Una storia che si dipana nei secoli abbracciando pratiche tanto lontane fra loro come le sacre rappresentazioni medievali - che di celebrazione in celebrazione si fanno sempre più profane - e le più recenti videoinstallazioni di Bill Viola che ricreano le visioni manieriste di Pontormo. Si tratta di figurazioni statiche in cui modelli o attori, disposti in pose espressive, restituiscono l'immagine di dipinti o sculture celebri. Presupposto comune a tutti i tableaux vivants, del resto, è che a fungere da modello sia l'arte, non la vita. E forse proprio per questo suo status di arte nata dall'arte, contaminata, per giunta, da generi e sottogeneri popolari, quella dei "quadri viventi" è stata spesso ritenuta una pratica secondaria nel novero delle arti visive. Essa però ha saputo sopravvivere assecondando il mutare dei tempi e dei codici culturali, forte di quella caratteristica che da sempre l'ha marginalizzata: il suo non essere riconducibile ad alcun canone, oscillando senza sosta tra normatività accademica e puro intrattenimento. In questo suo perenne rinnovarsi, il tableau vivant si intreccia anche con le sperimentazioni fotografiche e filmiche (da Rejlander e von Gloeden ad Artaud e Pasolini), con la danza e il teatro (da Isadora Duncan a Grotowski) fino a incarnarsi nelle performance di Luigi Ontani, Gilbert & George e Cindy Sherman. La profusione di autori che continuano a dedicarvisi dimostra come il genere, ormai consolidato stabilmente nel repertorio dei linguaggi contemporan
The tableaux vivants is a story as old as the Pygmalion immortalized by Ovid. A story that unfolds over the centuries by embracing practices so far among them as the medieval mystery plays-that of increasingly secular celebration in celebration--and the latest video installations by Bill Viola that recreate the visions Mannerist Pontormo. This is where models or actors, static figures arranged in expressive poses, they return the image of famous paintings or sculptures. Assumption common to all tableaux vivants, moreover, is that to serve as a model to be art, not life. And perhaps because of it its status as art born from art, contaminated, moreover, from popular genres and subgenres, that of "living pictures" was often considered a secondary practice in the Visual Arts. However, it has been able to survive by pandering to the changing times and cultural codes, the one feature that has always been marginalized: its not be traceable to any Canon, rocking relentlessly between pure academic and normativity entertainment. In this his perennial renew, the tableau vivant is intertwined with photographic and filmic trials (from Rejlander and von Gloeden to Artaud and Pasolini), with dance and theater (from Isadora Duncan to Grotowski) to be incarnated in the performances of Luigi Alders, Gilbert and George and Cindy Sherman. The profusion of authors who continue to devote oneself to it shows how kind, well established firmly in the Repertoire of contemporary languages