Tenerezza. La rivoluzione del potere gentile - 9788868335298

Tenerezza. La rivoluzione del potere gentile: La tenerezza, quando è autentica, non sopporta facili definizioni: si insinua con delicata tenacia tra le grandi virtù civili e la retorica del potere, è ciò che ci manca per poter vivere e sentire in un mondo finalmente comune. Per questo parlarne è un'impresa ardua e bellissima. E tanto più importante, oggi, quanto più la realtà, nella sua opaca pesantezza, si rende indecifrabile, narcisistica, violenta e sentimentale al tempo stesso. Da DeLillo a papa Francesco, da Platone alla Szymborska, da Max Weber a Foster Wallace, da Recalcati a Mariangela Gualtieri, e, ancora, da Lucrezio a Zizek, da Enea alla donna senza nome del Vangelo secondo Luca alle cronache dei migranti, parlare di tenerezza significa parlare di amore, di tempo che passa, di filosofia. Significa parlare di umanità, di curiosità verso l'altro, di quella leggerezza profonda che ci permette di intercettare, fra le righe, il senso più fecondo e creativo della nostra finitezza, della nostra fragilità. Parlare di tenerezza tocca molte corde sensibili, smuove affetti ancestrali, evoca l'intensità della vita del corpo e anche dell'anima. Sfida i predatori e i prepotenti, pone domande scomode e offre nuove istruzioni, accende piccole, miracolose luci nel buio annunciando una rivoluzione gioiosa e costruttiva, politica ed esistenziale. Che ci chiama per nome e allarga lo sguardo al futuro.
Tenderness, when it is authentic, does not bear easy definitions: it creeps with delicate tenacity between the great civil virtues and the rhetoric of power, it is what we lack in order to live and feel in a world finally common. That's why talking about it is a daunting and beautiful undertaking. And all the more important today, the more reality, in its opaque heaviness, becomes indecipherable, narcissistic, violent and sentimental at the same time. From DeLillo to Pope Francis, from Plato to Szymborska, from Max Weber to Foster Wallace, from Recalcati to Mariangela Gualtieri, and, again, from Lucretius to Zizek, from Aeneas to the nameless woman of the Gospel according to Luke to the chronicles of migrants, talking about tenderness means talk about love, time passing, philosophy. It means talking about humanity, of curiosity towards the other, of that deep lightness that allows us to intercept, between the lines, the most fruitful and creative sense of our finiteness, of our fragility. Talking about tenderness touches many sensitive strings, moves ancestral affections, evokes the intensity of the life of the body and also of the soul. It challenges predators and bullies, asks uncomfortable questions and offers new instructions, lights small, miraculous lights in the dark announcing a joyful and constructive, political and existential revolution. That calls us by name and broadens our gaze to the future.