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Architettura dell'indelebile. Due Memoriali della shoah. Milano e Drancy - 9788882731687

di Jacques Gubler edito da Marinotti, 2018

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Informazioni bibliografiche del Libro

 

Architettura dell'indelebile. Due Memoriali della shoah. Milano e Drancy: Sia per la storia, sia per l'architettura la Memoria della Shoah presenta una difficoltà ontologica. Esiste da un lato l'incapacità di esprimere, di comprendere, di immaginare l'esito finale della deportazione, quando il dire coinvolge l'indicibile. Dall'altro lato, la testimonianza dei sopravvissuti rende necessaria la narrazione letterale, precisa, minuziosa del meccanismo della cosiddetta soluzione finale. Sia in Francia, sia in Italia sono rimasti segni architettonici concreti della Shoah. Fautori di genocidi, i regimi nazifascisti hanno pianificato la logistica della deportazione tramite luoghi di concentramento e di deportazione. Il campo di Drancy in Francia, nella periferia nord-est di Parigi, è stato una stazione di transito per migliaia di persone, così come dalla Stazione Centrale di Milano ne furono deportate centinaia. In Francia, dove il negazionismo ha cercato di sopravvivere al racconto dei sopravvissuti di Drancy, le istituzioni nazionali hanno conferito nel 2001 lo statuto di Monumento Storico alle reliquie del campo. A Drancy come alla Stazione Centrale di Milano si cristallizza così un programma interpretativo dove la narrazione storica coabita con un centro di documentazione e una biblioteca. Scopo di questo bouquin è di confrontare il Memoriale della Shoah di Milano, opera degli architetti Morpurgo de Curtis, vincolato dal MiBACT per il suo "interesse culturale storico particolarmente importante", con il Memoriale di Drancy, progettato dallo studio Diener & Diener. Alla drammaturgia del percorso milanese, che si svolge tra straniamente e distanziamento
Both for the history and for the Shoah memory architecture presents an ontological difficulties. There is on the one hand, the inability to express, to understand, to imagine the outcome of deportation, when say involves the unspeakable. On the other hand, the testimony of the survivors requires literal storytelling, precise, careful of the mechanism of the so-called final solution. Both in France, both in Italy remained architectural concrete signs of the Holocaust. Proponents of genocides, fascists regimes have planned the logistics of the deportation through concentration and deportation places. The camp of Drancy in France, a suburb northeast of Paris, was a transit station for thousands of people, as well as hundreds were deported from Milan Central station. In France, where Holocaust denial tried to survive to the story of the survivors of Drancy, national institutions have conferred in 2001 the status of a historical monument to the relics of the field. In Drancy as central train station Milan crystallizes a interpretive program where the historical narrative cohabits with a documentation centre and a library. Purpose of this book is to compare the Shoah Memorial in Milan, by architects Morpurgo de Curtis, constrained by the MiBACT for its "historic cultural interest particularly important", with the Drancy Memorial, designed by Diener & Diener. The dramaturgy of the milanese path, which takes place between straniamente and spacing

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