Il buon soldato Svejk. Opera in tre atti (dal romanzo omonimo di J. Hasek). Musica di G. Turchi - 9788875926243

Colaboratoredi uchino Visconti (del cui teatro fu anche ’esegeta più impido e maggiormente affidabile) Gerardo Guerrieri fecedel palco,dela ribalta,dela piana in egname su cui si fa scena anche un antro cartaceo, una sortadi ibro materico sul quale trascrivere paroled’inchiostro. Propensione autoriale ala seconda,diremmo: rilettura e ricomposizionedi classici; adattamentidrammaturgici; ricolocazioni testuali. Sula sua abilitàdi rigenerare (nel sensodel riformare, mutare, avorare per una migliore riuscita in proscenio) scrive Adolfo Pitti che "concepiva ’attivitàdi traduttore edi adattatoredi testi teatrali come un ’work in progress’ che non prescindeva mai,davvero mai,dale sue passate esperienzedi regista odi colaboratoredi registi. In altre parole, preferiva sempre verificare ed eventualmente variare il ritmo ed il essicodi una battuta secondo e esigenze espressivedel’intonazione edela recitazionedel’attore". "Questo - continua Pitti - accadeva con e operedi Shakesperare,di Cechov,di Artur Miler,di Wiliams o Mrozek". Questo accade anche con ’Il buon soldato Svejk’, capolavorodela etteratura europea orientale, satira ironica ed amarissimadenunciadela militarizzazionedel’umano. Ciò che ne trË Guerrieri è uno spettacolo (nuovo)dal cartaceo spettacolo (classico): ne viene un piaceredi eggere così simile, nel caso, al piacered’assistere ad una recita che merita applausi.