Elogio della finta - 9788854518018

Elogio della finta: Manoel Francisco dos Santos, detto Garrincha (lo scricciolo), era alto un metro e sessantanove, la stessa altezza di Messi. Grazie a lui il Brasile divenne campione del mondo nel 1958 e nel 1962, e il Botafogo, il suo club, regnò a lungo sul campionato carioca. Con la sua faccia da galeotto, le spalle da lottatore e le gambe sbilenche come due virgole storte, è passato alla storia come il dribblatore pazzo, il più geniale e il più improbabile che abbia calcato i campi di calcio. «Come un compositore toccato da una melodia piovuta dal cielo» (Paulo Mendes Campos), Garrincha elevò l'arte della finta a essenza stessa del gioco del calcio. Il futebol divenne con lui un gioco ispirato e magico, fatto di astuzia e simulazione, un gioco di prestigio senza fatica e sofferenza, creato soltanto per 1'Alegria do Povo, la gioia del popolo. Dio primitivo, divise la scena del grande Brasile con Pelé, il suo alter-ego, il re disciplinato, ascetico e professionale. Garrincha resta, tuttavia, il vero padre putativo dei grandi artisti del calcio brasiliano: Julinho, Botelho, Rivelino, Jairzinho, Zico, Ronaldo, Ronaldinho, Denílson, Robinho, Neymar, i portatori di un'estetica irripetibile: il dribbling carioca. Cultore da sempre del football brasiliano, Olivier Guez celebra in queste pagine i suoi interpreti, quegli «uomini elastici che vezzeggiano la palla come se danzassero con la donna più bella del mondo» e non rinunciano mai a un «calcio di poesia» (Pier Paolo Pasolini).
Manoel Francisco dos Santos, known as Garrincha (the Wren), was a metre high and sixty-nine, the same height as Messi. Thanks to him Brazil became world champion in 1958 and 1962, and Botafogo, his club, reigned long on the Carioca championship. With his convict face, his shoulders as a wrestler and his legs lopsided like two crooked commas, he moved on to the story as the Crazy Dribblator, the most ingenious and the most unlikely to have walked the football fields. "As a composer touched by a melody from the Sky" (Paulo Mendes Campos), Garrincha elevated the art of pretending to the very essence of the game of football. The futebol became with him an inspired and magical game, made of cunning and simulation, a game of prestige without fatigue and suffering, created only for 1 ' Alegria do Povo, the joy of the people. Primitive God, divided the scene of the great Brazil with Pelé, his alter-ego, the disciplined king, ascetic and professional. Garrincha remains, however, the true father putative of the great artists of Brazilian football: Julinho, Botelho, Rivelino, Jairzinho, Zico, Ronaldo, Ronaldinho, Denílson, Robinho, Neymar, the wearers of a unique aesthetic: the Carioca dribbling. A lover of Brazilian football, Olivier Guez celebrates in these pages his interpreters, those "elastic men who fondle the ball as if they danced with the most beautiful woman in the world" and never renounce a "football of poetry" (Pier Paolo Pasolini).