Troppo. Saggio filosofico, teologico, politico - 9788842554943

Troppo. Saggio filosofico, teologico, politico: Nel mondo c'è troppo. Ci sono troppe cose perché tutte possano starci. Eppure ci stanno. Si tratta di vedere come è possibile. Il termine "aggiunta" individua l'esatto dispositivo (filosofico, teologico, affettivo e politico) tramite cui ciò, che pure è di troppo, tuttavia riesce a starci. Questo libro invita il lettore a guardare il mondo sotto specie di duplicità, non applicando da fuori una categoria soggettiva, ma lasciandone emergere fenomenologicamente il valore di aggiunta: l'aggiunta cioè sta dalla parte della cosa, non siamo noi a introdurla. Se è così, il problema di "come fa a starci" per un verso è assai più radicale di quanto potessimo sospettare (la saturazione non è una condizione provvisoria, ma strutturale: c'è sempre stato e sempre ci sarà troppo, per quanto ci si affanni a sfoltire), per l'altro è risolto in radice, perché l'escluso - ciò che è di troppo - è sempre già ammesso e perdonato, sempre già incluso. Collegando sinteticamente fenomeni molto diversi tra loro - alcuni lontanissimi, altri vicinissimi all'esperienza dell'uomo contemporaneo (dall'esperienza quotidiana della mancanza di spazio e di tempo, alla crisi del welfare state, alle discussioni teologiche sulla Trinità) - il libro cerca di svolgere il compito tradizionale di un'opera di filosofia: dire che cos'è la realtà. Le analisi si condensano quindi in una formula: l'essere è aggiunta. È questa la sua natura.
In the world there is too. There are too many things because all they can be. Yet there are. It's about seeing how you can. The term "added" locate the exact device (philosophical, theological, political and affective) through it, which is too much, however manages to stay there. This book invites the reader to look at the world under kind of duplicity, by not applying from outside a subjective category, but leaving out phenomenologically adding value: adding IE is on the side of the thing, we don't introduce it. If so, the problem of "How do you feel" on one side is much more radical than we suspect (the saturation is not a temporary condition, but structural: there always has been and always will be there too, as much as you cares to thin out), the other is fixed in root, because the excluded-what is too much-it is always already accepted and forgiven , always already included. Connecting synthetically phenomena as diverse-some far away, others close to the experience of modern man (from the everyday experience of the lack of space and time, to the crisis of the welfare state, to theological discussions on the Trinity)-the book tries to play the traditional task of a work of philosophy: tell me what is the reality. The analysis then condense into a formula: being is added. And this is its nature.