Il secolo bello. Il sogno umanitario del settecento francese - 9788869830013

Il secolo bello. Il sogno umanitario del settecento francese: Nel primo dei tre volumi dedicati al movimento enciclopedista francese vengono esaminati in maniera originalissima, sulla base di documenti rimasti finora sepolti negli archivi, gli sforzi, i dibattiti, le polemiche, le persecuzioni dei principali protagonisti del tentativo intellettuale più colossale della storia di dare per la prima volta dignità al genere umano. Oltre che attraverso ampi stralci tuttora inediti in Italia delle loro opere meno famose, i "philosophes" francesi parlano in prima persona, in maniera affascinante e senza pudori, attraverso gli sterminati epistolari che hanno scambiato tra di loro e con i due massimi governanti illuminati dell'epoca, Federico II di Prussia e Caterina II di Russia. Ne emerge un quadro avvincente ed entusiasmante, in particolare sul modo in cui i massimi intellettuali di quel periodo tentano di indurre i sovrani assoluti loro confidenti a modernizzare e rendere più umano e socialmente più giusto l'esercizio del loro potere. E sull'uso spregiudicato che Federico e Caterina fanno del sostegno aperto ricevuto dagli enciclopedisti parigini guidati da Voltaire, un espediente con il quale cercano di far mettere in ombra gli aspetti più brutali e aggressivi della loro condotta politica.
In the first of three volumes devoted to the French encyclopedist movement are addressed in original manner, on the basis of documents were so far buried in the archives, efforts, debates, polemics, persecutions of the main protagonists of the most colossal intellectual attempt in history to give for the first time dignity to mankind. As well as through extensive excerpts still unpublished in Italy of their less famous works, the "philosophes" French speaking in the first person, in a charming and shameless, through the endless letters that they traded with each other and with the two Chief leaders of the time, illuminated Frederick II of Prussia and Catherine the great of Russia. The result is a compelling and inspiring framework, in particular the way in which the maximum period that intellectuals are trying to induce the absolute monarchs their confidants to modernise and make more humane and socially more just the exercise of their power. And liberal use that Frederick and Catherine make open support received from the Parisian encyclopaedists led by Voltaire, a device with which to try to overshadow the most brutal and aggressive aspects of their policy.