Il sole degli esuli. Letteratura ed esilio - 9788846751867

Il sole degli esuli. Letteratura ed esilio: In un percorso che va dalla classicità alla modernità Claudio Guillén indaga, con acume e sensibilità, le diverse modalità attraverso le quali la dolorosa esperienza dell'esilio viene rappresentata a livello letterario. Guillén riconosce nella continuità e nella ripetizione i paradigmi che definiscono l'esilio come tema e ne collocano l'indagine nell'ambito della Letteratura comparata. Al contempo, individua le polarità archetipiche - o «concetti-limite» - che si associano ad atteggiamenti antitetici rispetto all'esilio. La prima, riconducibile a Plutarco, e assimilabile a un'immagine solare, ravvisa nella condizione dell'esule una possibilità che si offre all'individuo, un percorso di condivisione con altri uomini, al di là dei confini locali e personali, una sorta di apertura verso la dimensione universale e cosmopolita dell'esistenza. A questa prima visione si contrappone una seconda, personificata da Ovidio, in virtù della quale l'esilio corrisponde a una scissione interiore e sociale dell'io, e si manifesta come profonda perdita personale. Tra queste due tendenze-limite si apre una serie di percorsi intermedi, reali e metaforici, che ogni individuo, non solo l'esule, sperimenta nel corso della propria esistenza.
In a path that goes from classicism to modernity, Claudio Guillén investigates, with acumen and sensibility, the different modalities through which the painful experience of exile is represented at a literary level. Guillén recognizes in continuity and repetition the paradigms that define the exile as a theme and place the investigation in the context of comparative literature. At the same time, it identifies archetypal polarities-or ' boundary concepts '-which are associated with antithetical attitudes to exile. The first, traceable to Plutarch, and assimilable to a solar image, revids in the condition of exile a possibility that is offered to the individual, a path of sharing with other men, beyond the local and personal boundaries, a sort of openness towards the Universal and cosmopolitan dimension of existence. This first vision contrasts a second, personified by Ovid, by virtue of which exile corresponds to an inner and social cleavage of the ego, and manifests itself as profound personal loss. Between these two tendencies-limit opens a series of intermediate paths, real and metaphorical, that every individual, not only the exile, experiences in the course of his own existence.