Quando la maestra insegnava: «T come trst». Propaganda e scuola anti-italiana nella Trieste jugoslava - 9788856834437

Quando la maestra insegnava: «T come trst». Propaganda e scuola anti-italiana nella Trieste jugoslava: Al termine della seconda guerra mondiale, l.applicazione del Memorandum di Londra e dell'annesso Statuto Speciale a tutela reciproca delle minoranze, che ponevano fine all'annosa questione di Trieste, non determinarono nella prassi ju-goslava il rispetto di quei princìpi che pure erano stati sottoscritti nelle carte diplomatiche. I pochi italiani rimasti entro i neoconfini jugoslavi, subirono forme di assimilazione più o meno forzata in molti aspetti della realtà quotidiana: furono, in particolare, le nostre scuole a versare in una condizione culturale degradata, divenendo facili strumenti di propaganda antiitaliana e filo-comunista, cui si aggiunse - con paradossale ingiustizia - una crescente prevaricazione delle istituzioni slovene e croate nella ex zona A, da noi amministrata. Nelle estati del 1959 e 1960 il Ministero degli esteri italiano promosse due missioni d'indagine, affidate all'allora vice console Pasquale Baldocci presso il Consolato generale di Capodistria. Egli fu prezioso testimone oculare che, con lo stile asciutto del dispaccio diplomatico, pur concedendosi talvolta punte di sottile ironia, segnalò al nostro Ministero le molteplici e reiterate infrazioni allo Statuto Speciale. Questi documenti inediti costituiscono una pedina di eccezionale importanza, veritieri a tal punto da rendersi di fatto "scomodi" per il nostro Ministero, che decise di non avvalersene per ragioni di opportunità politica.
At the end of World War II, l. application of Memorandum of London and the attached special status in mutual protection of minorities, which put an end to the vexed question of Trieste, not determined in practice those principles have respect for ju-which had been signed in diplomatic cards. The few Italians remained within neoconfini Yugoslavs, were more or less forced assimilation forms in many aspects of everyday life: they were, in particular, our schools to pour into a cultural condition degraded, becoming easy tools antiitaliana and pro-communist propaganda, which was added-with ironic injustice-growing Slovenian and Croatian institutions malfeasance in the former zone A administered by us. In the summers of 1959 and 1960 the Italian Foreign Ministry promoted two investigative missions entrusted to the then Easter Baldocci vice consul at the Consulate General in Koper. He was a valuable eyewitness who, with the dry style of the diplomatic dispatch, while allowing himself sometimes bits of subtle irony, pointed out to our Ministry the multiple and repeated infringements at the special status. These unpublished documents constitute a piece of exceptional importance, true to such an extent as to be "uncomfortable" for our Ministry, which decided not to rely on them for reasons of political expediency.