Il pomeriggio di un piastrellista - 9788870912234

Il pomeriggio di un piastrellista: Torsten Bergman, piastrellista a Uppsala, si è ritirato ai margini dell'esistenza: è in pensione, la moglie e il figlio sono morti, anche il cane se n'è andato, e la sua casa non è ormai che il museo dei resti di ciò che è stato. Ogni tanto gli capita ancora di accettare qualche incarico occasionale, purché in nero, perché il suo rapporto con la società è lo stesso che ha instaurato con la vita: di dichiarata non appartenenza. Chiamato un giorno da un amico a finire un lavoro lasciato a metà da altri, capita in una misteriosa casa in via di ristrutturazione ma dall'aria abbandonata. Senza sapere quale sia il suo compito, né come o per chi lo deve svolgere, si mette accuratamente all'opera. Ecco allora che strani personaggi compaiono nella casa, veri o sognati, con le loro vicende reali o possibili, mescolandosi a meditazioni e ricordi che riaffiorano a poco a poco dal passato, tappe di quella «storia di un fallimento» che, come dice Sartre nell'epigrafe del libro, è pur sempre la storia di una vita. Ma con un sottile avvio da saga, Gustafsson ci ha messi sull'avviso: si tratta di un romanzo epico. E muovendosi fra i temi esistenziali con l'insolente agio dei nordici racconta l'avventura di un «uomo della possibilità» costretto a vivere in un mondo di congiuntivi, in cui ogni affermazione è preceduta da un forse e seguita da un punto interrogativo. Un uomo che compie un viaggio a ritroso alla ricerca di come è giunto a se stesso, nel tentativo di trovare dove quel che dava senso e realtà alla vita è andato smarrito.
Torsten Bergman, Tiler in Uppsala, withdrew at the edge of existence: he's retired, his wife and son are dead, even the dog is gone, and his house is now the Museum of the remnants of what was. Every now and then still accept some occasional assignment, provided that in black, because his relationship with society is the same that has established with life: of stated not belonging. Called one day by a friend to finish a job left halfway through, wanders into a mysterious House undergoing restructuring but from the air. Without knowing what his task, nor how or if you must play, you put carefully. So, strange characters appear in the House, real or dream, with their actual or possible events, mingling in meditations and memories that emerge gradually from the past stages of the ??story of a bankruptcy?? which, as Sartre in the epigraph of the book, is the story of a lifetime. But with a thin starting from saga, Gustafsson put us on notice: this is an epic novel. And moving between the existential themes with insolent ease of northerners tells the adventure of a man's "possibility" forced to live in a world of hortatory, in which each statement is preceded by a perhaps and followed by a question mark. A man who takes a journey backwards looking for how he came to himself, trying to find where that which gave meaning and reality to life is lost.