Italia, si cambia. Identikit della riforma costituzionale - 9788849848786

Italia, si cambia. Identikit della riforma costituzionale: Il dibattito sulla riforma è avvelenato. Scontri ideologici che spesso ignorano i contenuti. Al di là delle tante soluzioni ipotetiche, però l'alternativa è chiara: conservare o cambiare. Di qui la necessità di "conoscere per deliberare", come ricordava Einaudi. Il libro analizza la riforma esaminando i mali delle istituzioni italiane, senza intenti apologetici o demolitori. Un esame di luci e ombre in vista del referendum costituzionale. Fin dal 1946, la classe dirigente ha accreditato l'idea che l'Italia sia una Repubblica in perenne transizione, nell'attesa di diventare una democrazia normale. Già in assemblea costituente Calamandrei ricordava che "sugli scopi, sulle mete, sul ritmo di questa rivoluzione ancora da fare", non c'era accordo. Il compromesso costituzionale nacque così. Per settant'anni questo è stato l'alibi per scelte sempre all'insegna della provvisorietà, dell'eccezione, dell'emergenza. Senza mai giungere a una stabilizzazione duratura. E la Costituzione in mezzo, evocata come una sacra reliquia intoccabile o come il feticcio da abbattere. Oggi, i cittadini hanno la possibilità di pronunziarsi sul futuro della Repubblica transitoria. Chiarirsi le idee non è solo cruciale, è anche un dovere civico.
The reform debate is poisoned. Ideological clashes that often ignore the content. Beyond the many hypothetical solutions, but the alternative is clear: keep or change. Hence the need to "learn to deliberate," as she remembered. The book analyzes the reform by examining the ills of Italian institutions, apologetic without intent or hammers. An examination of light and shade in sight of the constitutional referendum. Since 1946, the ruling class has credited the idea that Italy is a Republic in constant transition, waiting to become a normal democracy. Already in constituent Assembly Calamandrei stated that "the aims, goals, the pace of this revolution is still to be done", there was no agreement. The compromise was constitutional. For seventy years this was the alibi for choices always full of temporariness, the exception, of the emergency. Without ever reaching stabilization. And the Constitution in the Middle, evoked as a sacred relic untouchable or like the fetish. Today, citizens have the opportunity to give a ruling on the future of the Republic. Clarify the ideas is not just crucial, is also a civic duty.