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Non ho niente da nascondere. Interviste sul cinema e sulla vita - 9788842825845
di Michael Haneke Cieutat M. (cur.) Rouyer P. (cur.) edito da Il Saggiatore, 2019
- Prezzo di Copertina: € 32.00
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Non ho niente da nascondere. Interviste sul cinema e sulla vita
- Autori : Michael Haneke Cieutat M. (cur.) Rouyer P. (cur.)
- Editore: Il Saggiatore
- Collana: La cultura , Nr. 1265
- Data di Pubblicazione: 2019
- Genere: arti ricreative. spettacolo. sport
- Argomento : Haneke, Michael
- Pagine: 412
- Curatore: Cieutat M.; Rouyer P.
- Traduttore: Matteri M. M.
- Dimensioni mm: 220 x 0 x 25
- ISBN-10: 8842825840
- ISBN-13: 9788842825845
Non ho niente da nascondere. Interviste sul cinema e sulla vita: Due strade parallele, dritte e morbide come la serenità solare che le avvolge. Una macchina avanza piano con una barchetta a rimorchio, mentre in sottofondo si innalzano le voci di Jussi Björling e Renata Tebaldi che intonano "Tu qui santuzza". Vediamo mani che scelgono cd, sentiamo risate: una coppia sta giocando a chi indovina la canzone; il figlio, sul sedile dietro, è chiamato a fare da garante. Torniamo a vedere la macchina dall'alto; poi la telecamera ci mostra i volti della famiglia felice, in procinto di raggiungere la casa delle vacanze. Ma il canto di Beniamino Gigli si strappa, diventando l'angosciante Bonehead dei Naked City, che mitraglia lo spettatore accompagnando l'arrivo di titoli di testa rossi come il bagno di sangue verso il quale gli inconsapevoli, sorridenti passeggeri sono diretti. Un presagio crudele, rivelato solo a chi è in sala, impotente. Poche sequenze come l'inizio di "Funny Games" sanno raccontare in modo emblematico l'arte di Michael Haneke, uno dei registi e sceneggiatori più originali degli ultimi trent'anni. "Non ho niente da nascondere" è il suo più fedele e intimo autoritratto: solitamente laconico fino all'estremo, Haneke sceglie per la prima volta di raccontarsi in una lunga intervista che ripercorre tutta la sua esistenza e la sua carriera, dall'adolescenza nella periferica Wiener Neustadt alla tormentata vocazione religiosa, dai complessi rapporti con attrici e attori alla maniacale cura del sonoro, dai primi lavori per la televisione austriaca a "Happy End", passando per i premi a Cannes e per l'Oscar ricevuto con "Amour". Haneke ra
Two parallel roads, straight and soft as the solar serenity that envelops them. A car advances slowly with a tow boat, while in the background the voices of Jussi Bjorling and Renata Tebaldi rise, chanting "You here sanction". We see hands choosing CDs, we hear laughter: a couple is playing who guesses the song; the son, in the back seat, is called to be the guarantor. Let's go back to seeing the car from above; Then the camera shows us the faces of the happy family, about to reach the holiday home. But The song of Benjamin Gigli is torn, becoming the agonizing Bonehead of Naked City, which subtly atthe viewer accompanying the arrival of red headlines such as the bloodbath towards which the unwitting, smiling passengers are headed. A cruel omen, revealed only to those in the room, helpless. Few sequences like the beginning of "Funny Games" can tell the art of Michael Haneke, one of the most original directors and screenwriters of the last thirty years. "I have nothing to hide" is his most faithful and intimate self-portrait: usually laconic to the extreme, Haneke chooses for the first time to tell himself in a long interview that traces his entire existence and career, from adolescence to the extreme, Haneke chooses for the first time to tell himself in a long interview that traces his entire existence and career, from adolescence to the extreme, Haneke chooses for the first time to tell himself in a long interview that traces his entire existence and career, from adolescence to the extreme, Haneke chooses for the first time to tell himself in a long interview that traces his entire existence and career, from adolescence to the extreme, Haneke chooses for the first time to tell himself in a long interview that traces his entire existence and career, from "It's a great opportunity for me to be a woman of art," he says, "Happy End," to the awards at Cannes and the Oscar he received with "Amour." Haneke ra
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