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Manifesto cyborg. Donne, tecnologie e biopolitiche del corpo - 9788807890819
di Haraway Donna J. Borghi L. (cur.) edito da Feltrinelli, 2018
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Manifesto cyborg. Donne, tecnologie e biopolitiche del corpo
- Autori : Haraway Donna J. Borghi L. (cur.)
- Editore: Feltrinelli
- Collana: Universale economica. Saggi , Nr. 9081
- Data di Pubblicazione: 2018
- Genere: scienze sociali
- Argomento : Femminismo
- Pagine: 192
- Curatore: Borghi L.
- Dimensioni mm: 202 x 202 x 14
- ISBN-10: 880789081X
- ISBN-13: 9788807890819
Manifesto cyborg. Donne, tecnologie e biopolitiche del corpo: Il pensiero occidentale è da sempre caratterizzato da un pensiero binario asimmetrico, di cui le opposizioni uomo/donna e mente/corpo rappresentano solo due tra gli assi concettuali più importanti. Si tratta di opposizioni tra termini mai tra loro equivalenti, dualismi da sempre funzionali alle pratiche del dominio: sulle donne, sulla gente di colore, sulla natura, sui lavoratori, sugli animali. La nascita del cyborg, da metafora fantascientifica a condizione umana, però cambia questo stato di cose. Perché il cyborg è al contempo uomo e macchina, individuo non sessuato situato oltre le categorie di genere. La pretesa naturalità dell'uomo è quindi solo una costruzione culturale, poiché oggi tutti noi siamo in qualche modo dei cyborg. L'uso di protesi, lenti a contatto, by-pass è solo un esempio di come la scienza sia compenetrata nel quotidiano e abbia trasformato il corpo. Se il corpo può venire trasformato e gestito, esso non è più sede di una presunta naturalità contrapposta all'artificialità e non possiamo più pensare all'uomo in termini esclusivamente biologici. Il cyborg non è quindi né macchina né uomo, né maschio né femmina, situato oltre i confini delle categorie che normalmente utilizziamo per interpretare il mondo.
Western thought has always been characterized by an asymmetric binary thought, of which the male/woman and mind/body oppositions represent only two of the most important conceptual axes. These are oppositions between terms never equivalent, dualisms that have always been functional to the practices of domination: on women, on people of color, on nature, on workers, on animals. The birth of the cyborg, from a sci-fi metaphor to a human condition, but it changes this state of affairs. Because the cyborg is both man and machine, unsexual individual located beyond gender categories. The purported naturalness of man is therefore only a cultural construction, for today we are all in some way cyborgs. The use of prostheses, contact lenses, by-pass is just one example of how science is interpenetrated in everyday life and transformed the body. If the body can be transformed and managed, it is no longer the seat of a supposed naturalness as opposed to artificiality and we can no longer think of man in exclusively biological terms. The cyborg is therefore neither machine nor man, nor male nor female, located beyond the boundaries of the categories we normally use to interpret the world.
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