Due son le porte dei sogni. L'esperienza onirica nel mondo antico - 9788858104798

Due son le porte dei sogni. L'esperienza onirica nel mondo antico: "Cominciamo nel quarto secolo d.C. in Egitto. Vi piacerebbe comparire nei sogni altrui? Ecco cosa dovete fare. Rivolti alla lampada sul comodino (a rigore, dovrebbe essere una lampada a olio), pronunciate le seguenti parole: 'Cheiamopsei herpeboth. Fa' in modo che MM, la figlia di NN, mi veda nei suoi sogni - ora, ora, presto, presto'. Aggiungete poi il vostro messaggio personale. Ripetetelo spesso. Queste, almeno, erano le istruzioni fornite da un papiro magico greco - espresse naturalmente con la massima serietà, dato che non si trattava di un gioco. La lettura di questi testi ci trasporta in un mondo che, per lo meno a uno sguardo superficiale, è completamente estraneo ai tempi moderni. Eppure anche oggi molti sono convinti che c'è qualcosa di significativo nel contenuto dei loro sogni, proprio come i Greci." Ma come è cambiata la cultura del sogno dai tempi di Omero alla tarda Antichità? Cosa significavano i sogni? Come li leggiamo e li interpretiamo con i nostri occhi di moderni quei sogni? Dall'Iliade ad Aristofane, dal Vangelo di Matteo ad Agostino, William V. Harris analizza il fenomeno del sogno nell'antichità, rintracciandone il tratto distintivo nell'epifania di una figura autorevole, che dà istruzioni o trasmette informazioni. Il sognatore e/o il narratore non solo rivendicano di aver ricevuto istruzioni o informazioni da parte di enti superiori, ma con questo sogno possono dare un senso alle azioni umane e conferire prestigio.
"We start in the fourth century a.d. in Egypt. Would you like to appear in the dreams of others? Here's what you do. Aimed at the bedside lamp (strictly speaking, should be an oil lamp), uttered the following words: ' Cheiamopsei herpeboth. Make sure that MM, the daughter of NN, I see in his dreams-now, now, quick, quick. Add your personal message. Repeat this often. These, at least, were the instructions from a magic Papyrus Greek-expressed of course seriously, given that this was not a game. Reading these texts transports us into a world that, at least at a superficial glance, is completely foreign to modern times. Yet even today many are convinced that there is something significant in the content of their dreams, just like the Greeks. " But how did the culture of dream Omer to late Antiquity? What did they mean the dreams? As you read and understand them with our modern eyes those dreams? From the Iliad to Aristophanes, from the Gospel of Matthew to Augustine, William v. Harris analyzes the phenomenon of dreams in ancient times, tracing his hallmark in the Epiphany of an authority figure, giving instructions or transmits information. The dreamer and/or the Narrator not only claim to have received instructions or information from higher authorities, but with this dream can make sense of the human actions and confer prestige.