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Gli internazionalisti. Come il progetto di bandire la guerra ha cambiato il mondo - 9788854510180
di Hathaway Oona A. Shapiro Scott J. edito da Neri Pozza, 2018
- Prezzo di Copertina: € 25.00
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Gli internazionalisti. Come il progetto di bandire la guerra ha cambiato il mondo
- Autori : Hathaway Oona A. Shapiro Scott J.
- Editore: Neri Pozza
- Collana: I colibrì
- Data di Pubblicazione: 2018
- Genere: geografia e storia
- Argomenti : Pace Storia contemporanea Trattati internazionali
- Pagine: 666
- Traduttore: Verzotto F.; Tosetto S.
- Dimensioni mm: 217 x 0 x 41
- ISBN-10: 8854510181
- ISBN-13: 9788854510180
Gli internazionalisti. Come il progetto di bandire la guerra ha cambiato il mondo: Il 27 agosto 1928, nel sontuoso Salon de l'Horloge del ministero degli Esteri francese, alla presenza di rappresentanti di Stato provenienti da tutto il mondo, ha luogo l'evento che, nelle dichiarazioni dei suoi promotori, è destinato a segnare «una data nuova nella storia dell'umanità»: la Signature du pacte générale de renonciation à la guerre. Maestro di cerimonie è Aristide Briand, ministro degli Esteri francese, vincitore nel 1926 del premio Nobel per la pace per essere stato il mediatore degli accordi di Locarno, un insieme di intese volte a impedire alle maggiori potenze europee di farsi guerra l'un l'altra. Assieme al suo omologo americano, Frank Kellogg, il segretario di Stato degli Stati Uniti d'America, nei due anni precedenti, Briand si è lungamente adoperato per diffondere lo «spirito di Locarno» nel mondo intero. La firma del trattato, che segna la fine della «guerra egoista e volontaria», è annunciata dal ministro degli Esteri francese con toni solenni e trionfalistici. Il patto viene presentato come «un attacco al male nella sua stessa radice» poiché toglie alla guerra «la sua legittimità». Undici anni dopo, tuttavia, quasi tutti gli Stati accorsi a Parigi per rinunciare alla guerra si ritrovano in guerra, nel conflitto più letale che la storia conosca. Dal 1945 in poi il documento, noto come patto Briand-Kellog, diventa perciò oggetto di aperta derisione: viene definito «puerile, semplicemente puerile» da strateghi della guerra fredda come George Kennan, «singolarmente vacuo» da storici come Ian Kershaw, «una roba ridicola» da diplomatici come Kenneth Adelm
On 27 August 1928, in the sumptuous Salon de l'Horloge of the French Foreign Ministry, attended by State representatives from around the world, the event that takes place in the declarations of its promoters, will mark "a new date in history of mankind??: la Signature du pacte g??n??rale de renonciation ?? la guerre. Master of ceremonies is French Foreign Minister Aristide Briand, Nobel Peace Prize winner in 1926 as the mediator of the Locarno Agreement, a set of understandings aimed at preventing major European powers to make war on each other. Along with his American counterpart, Secretary of State Frank Kellogg, United States of America, in the two previous years, Briand has long been active in spreading the spirit of Locarno?? in the whole world. The signing of the Treaty, which marks the end of the ' voluntary ' are selfish and war announced by the French Foreign Minister with solemn tones and triumphalist. The Pact is presented as "an attack on the evil in its very root?? because ??war takes its legitimacy." Eleven years later, however, almost all States flocked to Paris to renounce war themselves in war, the deadliest conflict that history knows. From 1945 onwards the document, known as the Kellogg-Briand Pact, is therefore the subject of open derision: defines "puerile, puerile" cold war strategists just as George Kennan, "singularly vacuous?? by historians such as Ian Kershaw, ' a stuff ridiculous?? by diplomats as Kenneth Adelm
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