Marina Paris. Other spaces other chances. Catalogo della mostra (Saint-Étienne, 15 maggio-22 agosto 2010). Ediz. italiana, inglese e francese - 9788862081467

Marina Paris. Other spaces other chances. Catalogo della mostra (Saint-Étienne, 15 maggio-22 agosto 2010). Ediz. italiana, inglese e francese: Scatti fotografici che documentano minuziosamente i cosiddetti non luoghi. Ambienti di transito , comuni spazi di attraversamento , scuole, stazioni, sale d'aspetto e spazi pubblici. "La serie dei recenti lavori fotografici di Marina Paris rappresenta vari interni, lunghi corridoi, stanze o sale più o meno grandi di vecchi palazzi, a volte vuote, a volte ammobiliate oppure arredate in altro modo. Le vecchie tappezzerie, i soffitti con decorazioni in stucco, i pavimenti in terracotta o pietra, i parquet, i colori delle pareti e dei soffitti presentano un mondo materiale, reale e afferrabile in cui le esperienze abituali trovano conferma nelle apparenze visive. L'atmosfera di questo ambiente architettonico vuoto è distaccata, abituale, reale e impersonale. Ciò nonostante nasce una strana sensazione, si crea un disorientamento latente, inspiegabile, lo spettatore si chiede se in quegli spazi non ci sia qualcosa che non concorda totalmente con le sue abituali esperienze...osservando più a lungo i lavori recenti di Marina Paris, ci si rende gradualmente conto che tali spazi presentano determinate irregolarità rispetto a una struttura architettonica logica. Ci sono delle porte che non hanno nessuna funzione ragionevole, effetti di luce che non corrispondono alle condizioni reali dello spazio in questione, elementi architettonici che non si addicono alla struttura generale dell'edificio che lo spettatore si immagina, anche se non si tratta di contraddizioni drammatiche". (Lorand Hegyi)
Photographs that document minutely the so-called non-places. Public transit, crossing space environments, schools, railway stations, waiting rooms and public spaces. "The series of recent photographic works by Marina Paris represents various interiors, long corridors, more or less large rooms or halls of old buildings, sometimes empty, sometimes furnished or decorated in any other way. The old upholstery, ceilings with stucco, terracotta or stone, parquet, the colors of the walls and ceilings have a material world, real and perceived regular experiences Visual appearances are confirmed. The atmosphere of this vacuum is detached, habitual architectural environment, real and impersonal. Nevertheless arises a strange feeling, you create a latent disorientation, unexplained, the viewer wonders if there's anything in those spaces don't agree totally with his usual experience observing for longer jobs by Marina Paris, we gradually realize that they have certain irregularities with respect to a logical architectural structure. There are some doors that have no reasonable function, lighting effects that do not correspond to the actual conditions of the space in question, architectural elements that do not fit in the overall structure of the building that the viewer imagines, although not dramatic contradictions. " (Lorand Hegyi)