Lettere 1920-1963 - 9788860302915

Lettere 1920-1963: Martin Heidegger e Karl Jaspers si conoscono nella primavera del 1920 a casa di Edmund Husserl. Fino al 1936, e poi dal 1949 al 1963, si tengono in contatto mediante un'intensa corrispondenza epistolare. Le 155 lettere raccolte in questo volume, le uniche giunte fino a noi, sono riprodotte integralmente e corredate di un ampio apparato critico e bibliografico, prezioso per cogliere lo sfondo su cui si evolve lo scambio. La corrispondenza dei primi anni testimonia la speranza, comune ai due pensatori, di trovare l'uno nell'altro un amico e un alleato disposto a impegnarsi per il rinnovamento della filosofia e la riforma dell'università. Tuttavia, quanto più si definiscono i rispettivi orientamenti di pensiero, tanto più divengono evidenti le dissonanze tra l'ontologia fondamentale dell'uno e l'interpretazione esistenziale dell'altro, così come tra le due concezioni della riforma universitaria. Tale divergenza è acuita dalle opposte posizioni assunte rispetto agli eventi politici, benché nessuno dei due si spinga fino a una rottura radicale. Di questa crescente distanza raccontano, in gran parte, le lettere del dopoguerra, pervase da una tonalità elegiaca. In esse è ancora riposta la speranza di tenere viva un'amicizia, pur nella consapevolezza di una perduta sintonia. Permane comunque, da parte di entrambi, la convinzione di essere l'uno per l'altro il più degno interlocutore teorico.
Martin Heidegger and Karl Jaspers are known in the spring of 1920 at the home of Edmund Husserl. Until 1936, and then from 1949 to 1963, are held in contact by an intense correspondence. The 155 letters collected in this volume, the only surviving, are reproduced in full and be accompanied by an extensive bibliographic and critical apparatus, valuable to grasp the background on which it evolves. The correspondence of the early years bears witness to hope, common to the two thinkers, to find in each other a friend and an ally willing to commit for the renewal of the philosophy and the University reform. However, the more you define the respective guidelines of thought, especially as become evident fundamental ontology the dissonance between one and the other's existential interpretation, as well as between the two conceptions of University reform. This discrepancy is exacerbated by the opposing positions taken with respect to political events, although neither goes up to a radical break. Of this growing distance tell, largely, postwar letters, pervaded by a elegiac tones. They still have the hope to keep alive a friendship, while being aware of a lost tune. Remains, on the part of both, the conviction of being there for each other as worthy interlocutor.