Il cavaliere Gluck-Don Giovanni-Il gorgheggio-Il barone -

Poetadel’ombra che s’acquatta ad un passodala ucedela vita, Hoffmann pensa, trascrive, rilegge e poi pubblica a sua opera in pochissimi anni: come già sapessed’essere privodi tempo, senzadomani,di breve futuro. In realtà sente ’urgenzadi mettere in pagina quel che ha compreso mentre intorno il mondo brucia,del tutto, tra Rivoluzioni nel sangue e assolutismidi corona e conquiste. Cosa aveva capito questo giovane magistrato prussiano che consuma vorticosamente a propria esistenza tra scartoffied’ufficio, missived’amore, a passione per il teatro e a musica? Cosa aveva capito questo grigio signorottodaldoppiopetto stirato che si fa capocomico, autoredi scena e studiosodele "nuove scienzedel’anima" fino a perdersi intero, carne e pensieri, nel’abusodi alcol? Aveva capito che il suo mondo era indissoluzione mortuaria, indecadenza finita, in prossimitàdel’abisso. Aveva capito che a realtà cui apparteneva, bidimensionale e antiquaria, perbenista edi casta, non era che una squalida finta, uno scenariodi cartapestadestinato a crolare, una quintada palco abusata e inservibile.d’intorno a borghesiadi maniere ancora intralazzava gli affari,decideva i matrimoni,dava valore al sangue e ala nascita mentre egli era sempre più possedutoda una consapevolezza oscura,demoniaca ed inconscia. Hoffmann fu il primo autore a comprendere quantadistanza vi è tra a patinadele cose ed il oro interno fosco. etto ed amatoda Gogol,dostoevskij,da Baudelaire,diverrà oggettodi culto per Freud che ne fa chiavedi volta per comprendere il "perturbante". Possiamo immaginarlo, questo trentaseienne sul’orlodel tracolodefinitivo, mentre nela manodestra ha un bicchiere, nela sinistra un volume (che raccoglie queste sue opere, questi suoi capolavori terribili) e,dinnanzi (in occhi ingrigiti e ormai vuoti, già proiettati ontano), a consapevolezza crudele chedel’Io edel non-Io. Calata a testa, calato osguardo, perirà ì al tavolo, ubriaco e ormai perso.